Per gli italiani vaccini anche in vacanza. Ecco su cosa sta lavorando il Governo

Fonti segnalano che sarebbero al lavoro il ministero del Turismo guidato da Massimo Garavaglia e il dicastero della Salute affidato a Roberto Speranza a cui partecipa anche il Commissario all’emergenza Francesco Figliuolo per consentire agli italiani di vaccinarsi anche in vacanza.

Un’ipotesi al vaglio sarebbe quella di dare la possibilità di “iscrizione temporanea alle Asl dei luoghi di villeggiatura”, un cambio di domiciliazione provvisorio realisticamente non inferiore alle tre settimane.

E da effettuare tramite una comunicazione all’Asl di arrivo senza per forza dover indicare anche la scelta di un medico di base.

La comunicazione alla Asl permetterebbe di originare un dato agganciato ad una piattaforma informatica regionale.

Raramente queste piattaforme sono in rete tra loro, ma tutte comunicano con il ministero della Salute in un unico cervellone su cui è poggiata l’anagrafe vaccinale nazionale: chi fa il vaccino, quando, con quale lotto, quale fiala, persino quale dose.

Ciò, ovviamentente, solo se lo spostamento viene comunicato alla Asl della località di arrivo: in questo modo lo spostamento può essere “tracciato” e le dosi di vaccino necessarie possono essere “dirottate” dalla Regione di domicilio a quella di vacanza

Afferma il presidente di Federalberghi Lignano Guerin su questo tema:

“Non c’è dubbio che si tratterebbe di una opportunità non da poco basti pensare che ci sono diversi clienti che chiamano per spostare il periodo già prenotato perchè devono fare la seconda dose.

Il presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga dice in proposito:

“Vaccinare grandi numeri di persone provenienti da altre regioni sarebbe impossibile per diverse ragioni: il personale, basti pensare che su 300 vaccinatori promessi dal governo Conte ne sono arrivati solo 50.

Le risorse con i rimborsi di una regione all’altra per la prestazione erogata e pure il capitolo privacy, nel dialogo non facile tra i sistemi delle diverse regioni.

Si può invece pensare di vaccinare categorie ristrette di turisti, ad esempio chi soggiorna in una certa località per almeno tre settimane“.

Cosa ne pensate?