“Assistiamo da anni, ormai dal 2006, al dibattito che interessa la messa a bando delle cosiddette concessioni balneari come previsto dalla direttiva Bolkestein e che riguardano anche quelle delle nostre coste metapontine.
Dopo la sentenza della corte di giustizia europea la quale ribadiva che le concessioni non possono più essere prorogate in maniera automatica, con delibera di giunta regionale del 07.12.2023 si è concessa ulteriore proroga al 31.12.2024.
Per quanto ancora confusionario sia l’iter da avviare per gli addetti ai lavori per far fronte a quanto determinato, crediamo che nell’impianto normativo si debba necessariamente prevedere, così come suggerito dall’allora Ministro allo Sviluppo economico e nostro Segretario nazionale Carlo Calenda, una clausola sociale che preveda una deroga a coloro i quali quella licenza la utilizza come fonte di sostentamento famigliare, essendo la loro attività principale quindi lavorativa.
Fermo restando si debba prevedere ad ogni modo una rivisitazione dei canoni, attualmente irrisori se consideriamo un giro di affari di circa 31 miliardi di euro a fronte di un introito da parte delle casse dello Stato centrale di circa 100 milioni per la gestione delle spiagge, che ci piace ricordare appartengono a tutti i cittadini italiani, crediamo che questa condizione vada non equiparata a chi di queste spiagge ne fa una occasione di business ovvero non una occupazione principale.
Per noi di Azione quindi resta fermo il concetto che, chi di questa concessione ne ha fatto il lavoro della vita e che vi ha concentrato le proprie risorse economiche, deve essere indenne dalle gare che l’Europa ci chiede.
Auspichiamo che si metta presto fine a questa atavica vicenda anche per evitare ai nostri imprenditori questa situazione di precarietà e si possa permettere loro di programmare investimenti che gioverebbero senz’altro al Paese ed al nostro territorio in particolare in termini economico-occupazionali e di rilancio del settore turistico”.
Così Vincenzo Ligorio, segretario provinciale di Azione Matera.