Metaponto, edifici fatiscenti e infestati: “Se diventassero un ostello o un posto di prima accoglienza”? Ecco la proposta

Rifiuti, edifici fatiscenti, ratti: un vero e proprio “deposito a cielo aperto”.

Siamo a Metaponto, nei pressi di un edificio che, secondo quanto riportano gli abitanti, è abbandonato da almeno 10 anni.

Qui a regnare è il degrado, come denuncia un cittadino in un post pubblico:

“Struttura ex scuola Media e case abbandonate, di proprietà del demanio.

Chiedo agli amministratori di Bernalda di valutare questa proposta.

La struttura dell’ex scuola media di Metaponto è abbandonata ormai da diversi anni e il cortile è diventato un deposito a cielo aperto.

Con il passare degli anni, questa struttura andrà in malora o, peggio ancora, regalato a qualche amico della politica oppure adibita a dormitorio per le forze Armate.

Per non parlare dell’ex albergo a Metaponto borgo, ormai fatiscente e pericoloso e infestato da ratti.

Metaponto è piena di ragazzi di colore che volente o nolente stanno da noi, vivono a Metaponto, lavorano, soprattutto in agricoltura.

Questi ragazzi hanno regolare permesso di soggiorno sono controllatine in regola, visto che sono tutti ingaggiati dai datori di lavoro (almeno spero).

Senza questa gente l’agricoltura nel Metapontino è destinata a morire.

Quindi di qua non se ne andranno mai, loro trovano lavoro e gli agricoltori hanno bisogno di loro.

Questi ragazzi non riescono a trovare case o garage dove vivere e pernottare.

La chiesa ha messo a disposizione dei garage dove sono ammassate oltre 10 persone per singolo garage.

Questi ragazzi li troviamo sotto i ponti, alla Felandina, in alloggi diroccati nelle campagne, dove vivono senza acqua e senza luce.

Lì dove è facile il diffondersi di malattie che poi possono colpire anche noi.

Ho pensato che se le aule dell’ex Scuola Media di Metaponto, ristrutturati dal comune o dalla Regione, dalla chiesa, diventassero un ostello oppure un posto di prima accoglienza, potrebbero ospitare questi ragazzi i quali sarebbero felicissimi di pagare pur di avere un posto letto decente, un tetto, un luogo dove lavarsi e farsi una doccia e magari mangiare un pasto caldo.

Questa operazione sarebbe un’opera di grande valore sociale.

Questi ragazzi sarebbero controllati, si eviterebbero sciagure (vedi Felandina) si eviterebbero i ghetti, si creerebbero posti di lavoro per i giovani di Metaponto e Bernalda chiamati a gestire queste strutture.

Basti pensare che queste ex aule sono abbastanza grandi da poter contenere almeno otto posti letto (letti a castello) in una sola aula: la struttura ha dalle quattro alle otto aule.

Un’aula si potrebbe adibire a cucina.

È vero a Metaponto abbiamo avuto qualche problema con qualcuno di questi ragazzi ma statisticamente hanno creato meno problemi degli Italiani.

A Metaponto si ha paura più per il numero dei ragazzi dalla pelle scura in circolazione e non dei problemi reali.

Sono 20 anni che ormai conviviamo con extra comunitari e migranti.

È arrivato il momento di organizzarci per stare meglio tutti”.

Cosa ne pensate?