Matera: nuova vita per questo immobile confiscato alla criminalità organizzata! I dettagli

È stato pubblicato lo scorso 18 Agosto, l’Avviso comunale per individuare enti del Terzo settore e Istituti scolastici a cui affidare la concessione in uso gratuito per dieci anni, del complesso edilizio confiscato alla criminalità organizzata materana nei Sassi.

Un Avviso che darà la possibilità all’Amministrazione comunale di candidarsi al finanziamento del bando nazionale “per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie 2023”, promosso da “Fondazione con il Sud”.

Il bando da tre milioni di euro totali per sei regioni, è finalizzato alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, un’occasione da non perdere per l’Amministrazione a favore del futuro soggetto gestore.

Su input del sindaco, Domenico Bennardi, con gli assessori Lucia Gaudiano (Sassi) e Angela Mazzone (Patrimonio) si è lavorato alacremente, vista l’imminente scadenza del 14 settembre imposta dal bando.

Le candidature all’Avviso dovranno, quindi, pervenire entro e non oltre le ore 12:00 del prossimo 29 agosto, in modo da consentire poi la necessaria istruttoria.

Gli uffici comunali hanno dovuto avviare una laboriosa e lunga interlocuzione con il ministero del Lavoro, la Regione Basilicata e il Centro servizi volontariato (Csv), per capire la consistenza degli enti del Terzo settore potenzialmente idonei ai requisiti imposti dal bando.

Infatti, tra le caratteristiche richieste c’è l’iscrizione dell’ente nel Registro regionale in un periodo antecedente al 1° gennaio 2021: in Basilicata sono quasi tutti iscritti dal 2022, ma è in corso un processo di “trasmigrazione”.

Poi c’è il possesso di un budget pari al 20% del finanziamento massimo erogabile per regione, ovvero 80mila euro su 400mila.

Anche questo è stato oggetto di istruttoria degli uffici comunali, per garantire una congrua potenziale partecipazione all’Avviso.

Il complesso immobiliare interessato, si sviluppa tra i civici 73 e 111 di fronte a piazza San Pietro Caveoso, nel rione “Pianelle”.

Il ministero che ha finanziato il recupero, impone determinate prescrizioni anche per la destinazione d’uso, che non può certo essere ricettivo-alberghiera.

Con il loro contributo di idee e proposte progettuali, gli enti destinatari dell’Avviso potranno aderire in partnership composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore.

I progetti da candidare, stilati secondo i canoni dettati dalla manifestazione di interesse promossa dal Comune e dal bando, prevedono anche il possibile coinvolgimento delle istituzioni, della scuola, dell’università, della ricerca e delle imprese.

Commentano gli assessori Gaudiano e Mazzone:

“Una bella sfida da cogliere per ridare dignità alla bellezza di un luogo un tempo deturpato dalla malavita locale ed ora proiettato a divenire fucina di aggregazione, socializzazione e creatività; anche una bella occasione per creare una rete di collaborazione tra tutte le realtà operanti sul territorio, incentivandone il protagonismo mediante forme di cooperazione con le stesse, allo scopo di realizzare un modello socialmente responsabile di sviluppo in grado di conciliare la valorizzazione dell’edificio ad un uso sociale deputato allo svolgimento di percorsi interculturali di educazione alla legalità ed alla cittadinanza per giovani improntati ad attività specifiche, quali: educazione, istruzione e lotta alla dispersione scolastica; prevenzione del bullismo, cyberbullismo e povertà educativa; attività culturali, artistiche e ricreative di interesse sociale; laboratori di costruzione della cultura della legalità”.

Rimarca il sindaco Bennardi:

“Una sfida che l’Amministrazione comunale ha voluto fortemente cogliere, visti i tempi strettissimi del bando rispetto all’istruttoria preliminare che si è resa necessaria.

Il fine è quello di iniziare a tracciare percorsi di rigenerazione civile e culturale che partano dal basso, dalla società, dall’associazionismo e da forme di cooperazione sociale, riconoscendo il valore della capacità progettuale di gran parte degli enti del Terzo settore, e con l’intento di realizzare, insieme a loro, nuove politiche di sviluppo, ricerca e innovazione sociale”.

Ecco l’immobile.