Matera: cittadini in difesa dell’ospedale chiamano in causa il Governo centrale! I dettagli

“La sanità materana non si tocca”.

Questo il titolo della manifestazione promossa, questa mattina, in piazza Vittorio Veneto a Matera dal sindacato Fials Matera che, in una nota, ribadisce:

“Le motivazioni che hanno determinato la manifestazione di protesta sono molteplici e riassunte qui di seguito:

1) Richiesta al Ministro della Sanità di modifica urgente del DM 70;

2) richiesta di una nuova legge regionale che valorizzi la sanità materana e la sanità territoriale attraverso la creazione delle case della Salute;

3) richiesta alla Regione Basilicata di una delibera di giunta urgente per prorogare la chiusura dei raparti di geriatria, chirurgia vascolare e chirurgia plastica;

4) evitare il depotenziamento dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera;

5) nomina di un nuovo direttore generale Direttore Amministrativo e Sanitario;

6) Chiedere alla regione Basilicata di procedere alla delibera per portare le prestazioni aggiuntive a 50 euro per il comparto e a 80 euro per i medici;

7) Assunzioni a tempo indeterminato di medici, infermieri, tecnici di laboratorio, oss.

8) Apertura dell’ospedale di Tinchi per ospitare i pazienti positivi al Coronavirus”.

Gianni Sciannarella, segretario generale Fials Matera:

“Siamo ritornati in piazza per chiedere ad associazioni, cittadini liberi, forze politiche e istituzioni di aiutarci nella lotta per la difesa del nostro ospedale.

Riteniamo che difendere il diritto alla salute è un dovere civico.

Abbiamo consegnato al Prefetto di Matera una nota con le nostre istanze da inviare al Governo centrale perché, nonostante gli annunci, il governo regionale ancora non ha predisposto la delibera per bloccare la chiusura dei reparti di geriatria, chirurgia plastica e chirurgia vascolare.

Riteniamo inaccettabile leggere le dichiarazioni del Presidente Bardi che annuncia l’apertura della radiologia interventistica al Crob di Rionero dopo aver praticamente affossato quella di Matera, che negli anni si era messa in evidenza come centro di riferimento e di eccellenze in tutto il Mezzogiorno per diverse metodiche.

Noi diciamo basta perché dal governo regionale arrivano solo proclami, stiamo aspettando ancora i 21 milioni promessi per il rifacimento del pronto soccorso dell’ospedale Madonna delle Grazie, per gli ascensori, gli infissi e sopratutto per la radioterapia.

Ad oggi, dopo un anno dalle dimissioni del dottor Joseph Polimeni, non si è ancora riusciti a nominare un nuovo direttore generale”.