I DATI SULLA MALAVITA IN PROVINCIA DI MATERA! ECCO I NOMI DEI CLAN ATTIVI

La Basilicata continua a risentire della “contaminazione criminale delle confinanti regioni Campania, Puglia e Calabria, che espongono l’area in parola a traffici di stupefacenti, di auto e merci rubate, di prodotti contraffatti e di tabacchi lavorati esteri”.

Questo è quanto riferito dalla DIA (Direzione Investigativa Antimafia), evidenziando una situazione abbastanza sconcertante.

Per quanto concerne la provincia di Matera, il rapporto prosegue:

“Nell’area Jonico-Metapontina, sebbene in diminuzione rispetto al passato, si registrano ancora episodi di danneggiamento, alcuni dei quali ascrivibili a possibili tentativi di sottoporre ad attività estorsive il territorio.

Anche la Provincia di Matera, al pari di quella di Potenza, continua ad essere segnata dai furti di rame e di beni mobili in danno di aziende agricole, di società e di attività commerciali.

Per quanto attiene al contrasto al gioco d’azzardo e illegale, si segnala l’operazione denominata ‘Scala reale’, conclusa nel mese di Febbraio dalla Polizia di Stato, con l’arresto a Matera di due soggetti, ritenuti responsabili dei reati di corruzione, concussione ed induzione, tramite minaccia, al noleggio e all’installazione di apparecchiature da gioco elettroniche.

Nell’area litoranea jonica compresa tra Policoro e Metaponto, gli storici clan Scarcia e Mitidieri-Lopatriello, pur parcellizzati ed in larga parte disarticolati, rimangono comunque attivi nello spaccio di stupefacenti, nella ricettazione e nelle estorsioni.

A tali clan si affiancano le aggregazioni Schettino-Puce-Lo Franco e Russo-Vena, perlopiù attive nel settore degli stupefacenti.

Tutti vantano, per le attività illecite connesse agli stupefacenti, rapporti con gruppi criminali operanti nelle adiacenti regioni Calabria (province di Cosenza, Crotone e Reggio Calabria), Puglia (province di Bari, Barletta-Andria-Trani, Taranto, Brindisi e Lecce), Campania (province di Salerno e Napoli), oltre che con le organizzazioni albanesi.

Le aggregazioni in parola, pur dotate di autonomia gestionale nelle attività illecite, sembrerebbero essersi accordate per la suddivisione delle piazze di spaccio, fornendosi reciproco supporto, all’occorrenza, per l’approvvigionamento di stupefacenti”.

Ecco un’immagine che illustra la divisione dei clan sul territorio.