Contrasto del lavoro nero, il Governo annuncia nuovi controlli: chi rischia

Il lavoro sommerso torna al centro del dibattito politico ed economico italiano.

Durante il suo intervento al XX Congresso Confederale della CISL del 17 luglio 2025, intitolato “Il Coraggio della Partecipazione”, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha delineato le nuove linee guida del Governo per contrastare il lavoro nero.

Un fenomeno che, nonostante i progressi registrati sul fronte occupazionale, continua a minare diritti, tutele, crescita economica e finanze pubbliche.

La CISL come riporta quifinanza ha lanciato una proposta ambiziosa: un Patto della Responsabilità tra Governo, sindacati e imprese.

Meloni ha accolto l’invito, assicurando che l’Esecutivo è pronto a fare la sua parte per combattere illegalità e insicurezza sui luoghi di lavoro.

La linea è chiara e punta su cooperazione e vigilanza.

Il ruolo dei sindacati, ha detto Meloni, è “fondamentale e indispensabile” per costruire una cultura del lavoro che non sia solo legale, ma anche dignitosa e moderna, capace di adattarsi all’evoluzione tecnologica e produttiva.

Chi evade le regole non sarà più ignorato o tollerato.

L’alleanza tra Governo, sindacati e imprese sarà cruciale per scrivere una nuova stagione del lavoro italiano: più trasparente, più giusto, più produttivo.

Perché, come ha detto Meloni, “la sicurezza sul lavoro non è un costo, è un diritto. E ogni posto di lavoro regolare è un tassello in più di civiltà”.

Il Governo intende rafforzare la lotta al lavoro nero attraverso una strategia nazionale basata su tre pilastri:

  • Più controlli. Saranno potenziati gli organici dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e aumentati i controlli a sorpresa nei settori più a rischio. Le ispezioni si concentreranno soprattutto in ambiti dove è alta la presenza di personale stagionale o poco qualificato;
  • Tecnologie per il controllo dei dati incrociato e per tracciabilità. Ci sarà un uso estensivo di strumenti digitali, banche dati incrociate e algoritmi per individuare incongruenze tra fatturato e forza lavoro, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e INPS;
  • Sanzioni più pesanti. Dopo aver già introdotto il reato di somministrazione illecita di manodopera, saranno inasprite le pene per chi sfrutta i lavoratori, soprattutto in caso di caporalato o uso sistematico di lavoratori non registrati.

Le nuove misure colpiranno in particolare:

  • le imprese che non dichiarano i dipendenti o parte del lavoro svolto;
  • i datori di lavoro domestico che non regolarizzano colf e badanti, poiché i controlli si concentreranno nei settori storicamente con le percentuali più alte di lavoro sommerso;
  • aziende agricole che si affidano al caporalato per gestire la forza lavoro nei periodi di raccolta;
  • cantieri edili dove l’utilizzo di personale non contrattualizzato è ancora diffuso;
  • esercizi commerciali e ristoranti che impiegano lavoratori senza contratto, specie nei turni notturni o nei weekend.

La Presidente ha ribadito che l’aumento dei salari passa dalla crescita della produttività, stagnante da troppi anni. Solo aumentando l’efficienza e la qualità del lavoro si potranno alzare gli stipendi in modo stabile e strutturale.

Per questo, Meloni punta sulle risorse del PNRR e sulla digitalizzazione delle imprese come leva per una nuova stagione di crescita.