Acqua in Basilicata: “Invasi ai livelli minimi. Le imprese agricole hanno fermato le produzioni”. La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani:

“È uscito il film “La vita va così” di Riccardo Milani, ispirato alla storia reale di Ovidio Marras: un pastore sardo che ha difeso la propria terra per oltre vent’anni contro un progetto edilizio milionario.

Non lo fece per nostalgia o romanticismo: lo fece perché sapeva che, una volta persa, la propria terra non si sarebbe potuta ricomprare.

In Basilicata accade spesso l’opposto: ci si consegna all’idea che lo “sviluppo” giustifichi la rinuncia all’identità, alla memoria e perfino alla logica.

Il risultato è una regione che, oggi, scopre di non avere il controllo della sua risorsa più strategica: l’acqua.

Gli invasi sono ai livelli minimi.

Le imprese agricole hanno fermato le produzioni.

Acquedotto Lucano valuta misure sull’uso civile.

Non è futuro: è presente.

Eppure, dopo mesi di tavoli e conferenze, la Basilicata non dispone ancora:

– di un piano irriguo emergenziale,

– di dati ufficiali aggiornati,

– di una responsabilità unica.

Questo non si chiama emergenza climatica: si chiama emergenza istituzionale.

Quando un territorio resta senza una guida nella gestione della sua risorsa vitale, il problema non è la siccità: il problema è la politica.

Per questo il Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani assume una posizione inequivocabile:

Nomina immediata di un Commissario Straordinario, con poteri esecutivi e un cronoprogramma pubblico.

E dimissioni degli organi responsabili della gestione idrica.

Non sono inviti, sono conseguenze.

Nel privato si chiamerebbe “fallimento della governance”: quando chi guida non porta risultati, si cambia guida.

Nel pubblico dovrebbe essere la regola minima della dignità istituzionale.

Continuare a occupare ruoli decisionali senza assumere decisioni non è prudenza: è complicità con il problema.

Il film di Milani non difende il fatalismo: mostra che, anche da solo, un uomo può cambiare il destino di un territorio.

La Basilicata, invece, sembra rassegnata all’idea che “la vita va così”: siccità, promesse, comunicati, attese.

Ma la vita non “va così”:

la vita viene portata così da chi ha il potere e sceglie di non usarlo.

I lucani hanno diritto a una gestione seria, a dati chiari, a scelte immediate.

E se chi è incaricato non è in grado di garantirle, l’unico gesto corretto è fare un passo indietro.

Per rispetto della terra.

Per rispetto delle persone.

Per rispetto della Basilicata”.