La Giunta regionale continuerà a monitorare con attenzione l’evoluzione della situazione dell’approvvigionamento idrico dell’area industriale della Val Basento, anche attraverso la prosecuzione dei lavori del Tavolo tecnico, al fine di garantire una soluzione strutturale e definitiva.
E’ quanto evidenzia l’assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo, in risposta ad un’interrogazione presentata dalla Consigliera Viviana Verri, fornendo un quadro della situazione e delle azioni messe in campo.
Sottolinea l’assessore:
“L’approvvigionamento idrico dell’area industriale della Val Basento avviene tradizionalmente mediante una derivazione del fiume Basento localizzata nel territorio del comune di Ferrandina.
Tuttavia, il progressivo calo delle portate del corso d’acqua ha reso necessario, a partire dal 2023, l’individuazione di soluzioni alternative.
In particolare, già nel 2023 con il Consorzio di Bonifica della Basilicata è stato realizzato un collegamento della Val Basento con la rete irrigua che ha consentito di sopperire alle ridotte fluenze del Basento.
Anche a seguito delle polemiche che alcuni esponenti politici di Pisticci hanno sollevato nel corso del 2024, in considerazione della immanente crisi idrica che si profilava per il 2025, il Consorzio di Bonifica di concerto con la Regione ha chiesto l’autorizzazione alla stessa Regione di poter approntare una “postazione emergenziale” di approvvigionamento dal fiume Basento all’altezza di Tecnoparco.
La Regione, e in particolare il Dipartimento Ambiente, ha rilasciato l’autorizzazione idraulica in favore del Consorzio di Bonifica della Basilicata per attingere 100 l/s per fini industriali.
Quindi, il Consorzio di Bonifica, attraverso due motopompe, ha provveduto a fornire acqua dalla postazione emergenziale in luogo della fornitura dell’acqua dalla rete di irrigazione.
Constatato che anche l’approvvigionamento attraverso la postazione emergenziale non era sufficiente a causa della sostanziale inconsistenza del tradizionale approvvigionamento attraverso la derivazione storica in agro di Ferrandina, e tenuto conto della grave carenza di risorsa idrica destinata al comparto agricolo, la Regione ha convenuto nell’ambito dell’Accordo di Programma Basilicata-Puglia-Governo, l’assegnazione all’area industriale di uno specifico volume di risorsa da prelevare dallo schema del Sinni.
Quindi, all’approvvigionamento tradizionale alla derivazione di Ferrandina e alla presa emergenziale allestita dal Consorzio di Bonifica è stata destinata una risorsa aggiuntiva di 50 l/s da fornire sempre attraverso il Consorzio di Bonifica della Basilicata e, quindi, attraverso la rete irrigua.
Tuttavia si è costatato che dal punto di prelievo (prese emergenziali) e dal punto di prelievo dalla rete irrigua, la risorsa prelevata e fornita non corrispondeva a quella effettivamente ricevuta dall’area industriale e tanto, si è verificato, a causa del ridotto diametro delle condotte interne all’area industriale.
Si è provveduto, quindi, all’adeguamento della rete interna all’area industriale e ciò ha comportato la stabilizzazione dell’approvvigionamento.
Tali interventi consentiranno uno stabile e sufficiente approvvigionamento nel periodo emergenziale.
L’assessore inoltre riferisce che è in fase di valutazione un progetto organico e strutturato di cui si sta cercando il finanziamento (circa 10 meuro) volto alla realizzazione di una condotta parallela a quella irrigua già esistente, in grado di addurre la necessaria risorsa idrica attraverso la Vasca Polveriera del Consorzio di Bonifica della Basilicata con derivazione diretta dalla Canna del Sinni.
Tale soluzione consentirebbe di svincolare l’area industriale della Val Basento dalle fluttuazioni delle portate del fiume Basento, assicurando così maggiore stabilità e sicurezza all’approvvigionamento idrico industriale e tanto anche in prospettiva degli ulteriori sviluppi dell’area industriale.
Tornando all’attuale contingenza emergenziale va tuttavia sottolineato che nonostante la Regione abbia regolarmente e legittimamente rilasciato specifica autorizzazione idraulica all’attingimento al Consorzio di Bonifica della Basilicata, il sindaco del Comune di Pisticci, evocando un’ordinanza dell’allora sindaco Di Trani, ha intimato al Consorzio di interrompere l’attività di attingimento dal Fiume Basento in favore dell’area industriale perché, a suo dire, stante il tenore della citata ordinanza del 30.9.2011, sarebbe inibito l’attingimento dal fiume Basento per qualsiasi uso, ivi compreso quello industriale.
Dimentica, tuttavia, sia l’attuale sindaco di Pisticci, che chi continua a strumentalizzare la vicenda – dice Cupparo – che il ministero della Transizione ecologica con decreto N. 60 del 7.5.2021 ha concluso positivamente il procedimento (di cui all’art.242 del D.Lgs. 152/2006) certificando sostanzialmente che il Basento non è un sito inquinato.
A tal proposito si segnala che il Consorzio di bonifica della Basilicata, (con nota prot. n. 15856/2025 del 1° Agosto 2025 indirizzata alla Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Matera), ha evidenziato come sia il caso che si definisca una volta per tutte se la citata ordinanza sindacale del 2011 abbia oppure meno ancora ragione di esistere e che se, come appare fin troppo evidente, la stessa ordinanza ha perso i caratteri della contingenza, e quindi venga revocata dal sindaco del Comune di Pisticci, ovvero in subordine, in virtù dei poteri quali superiore gerarchico sulla specifica materia, a ciò provveda il prefetto di Matera.