“Tra i palazzi popolari dei rioni di Matera si consuma una tragedia silenziosa”. La denuncia di un cittadino

Degrado e abbandono a Matera.

Così denuncia il Geom. Nicola Mario Fraccalvieri:

“Mentre si passeggia tra le bellezze millenarie dei Sassi, dietro l’angolo, tra i palazzi popolari dei rioni di Matera, si consuma una tragedia silenziosa.

Un parco giochi abbandonato, un campetto che cade a pezzi, una giungla urbana dove il verde pubblico non è cura, ma incuria.

E i bambini?

Stanno a casa.

E gli amministratori?

Non pervenuti.

“Benvenuti a Jurassic Park… pardon, Matera”.

Le immagini parlano da sole.

In una città Patrimonio UNESCO, in un Comune che si è autodefinito “Città Europea della Cultura” e che ama farsi bello agli occhi del mondo, esistono quartieri dove il tempo si è fermato.

Non per poesia, ma per disinteresse.

Guardate le foto: un parco giochi recintato da un’inferriata arrugginita e divorata dalle erbacce, con altalene fantasma e vialetti inghiottiti dalla vegetazione.

In un angolo, un campo da basket (almeno così pare), reso inservibile da una rete sventrata, bucata, sfondata come la pazienza dei cittadini.

Dov’è il Comune?

La domanda è lecita.

Perché questi luoghi non sono stati dimenticati ieri.

Sono anni – forse decenni – che i quartieri periferici vengono trattati come il retrobottega della città, quelli dove puoi spazzare sotto il tappeto, dove “tanto chi vuoi che ci venga?” Il problema è che lì ci vivono famiglie, bambini, anziani.

Cittadini.

Non “materani di serie B”, ma persone che pagano le tasse come tutti gli altri.

Solo che in cambio ricevono abbandono, incuria, indifferenza.

Il verde dovrebbe essere vita.

Ma qui è solo il segno di una città che ha lasciato andare.

Non si tratta di “più alberi per l’ambiente”, ma di foglie che invadono marciapiedi, sterpaglie che divorano i giochi dei bambini, rampicanti che trasformano i lampioni in totem tribali.

Eppure, basterebbe davvero poco: un piano di manutenzione regolare, una squadra di giardinieri comunali, un appalto trasparente e ben gestito.

E invece nulla.

Il verde cresce. La politica scompare.

La denuncia: “Sempre la stessa storia”.

Chi ci vive lo sa.

Cambiano le giunte, si alternano gli assessori, ma la musica è sempre quella: “faremo, diremo, interverremo”.

Tutte promesse che si schiantano contro i pali storti e le panchine rotte di questi angoli dimenticati di Matera.

E se protesti, ti dicono che “non ci sono fondi”, “non è priorità”, “abbiamo altre urgenze”.

Ma cosa c’è di più urgente della dignità dei tuoi quartieri?

Le soluzioni? Eccole, gratis.

Basta con le scuse.

Ecco cosa si potrebbe fare domani, se ci fosse davvero la volontà:

1. Censimento delle aree verdi abbandonate: serve una mappatura precisa per sapere dove intervenire. Subito.
2. Manutenzione periodica obbligatoria: non una tantum, ma programmata, con risorse dedicate e tracciabili.
3. Affidamento delle aree alle associazioni di quartiere: chi ci vive è pronto a prendersene cura, basta metterli in condizione di farlo.
4. Progetti di educazione civica nelle scuole: perché il rispetto per il bene comune si impara da piccoli.
5. Piattaforma online per segnalazioni e interventi tracciati: trasparenza e partecipazione, le basi di una vera amministrazione.

Matera, svegliati.

Il tempo delle foto da cartolina è finito. Serve una politica che non si limiti a tagliare nastri, ma che tagli l’erba.

Che non inauguri solo musei, ma anche altalene.

Che non cerchi il consenso facile, ma lavori sul campo.

Letteralmente.

Perché la bellezza di Matera non è solo nei Sassi: è anche – e soprattutto – nei suoi rioni, nei suoi bambini, nei suoi parchi dimenticati.

Ridiamoglieli indietro”.

Ecco le foto della situazione.