Nel materano cresce la solidarietà: in un anno “più di 354 quintali di cibo” donati ai bisognosi! I dettagli

La solidarietà della Rete Cibus (progetto di coesione sociale nato dalla sinergia tra diverse associazioni di volontariato materano e la Caritas Diocesana di Matera-Irsina) continua a crescere e a segnare numeri importanti.

Nel 2019, attraverso l’attività quotidiana che i volontari svolgono con costanza e grande senso di responsabilità, con una raccolta che avviene ogni mattina presso ciascun punto vendita aderente all’iniziativa con l’utilizzo di un idoneo pulmino furgonato, sono stati raccolti ben 35.417,36 chilogrammi di eccedenze alimentari.

Una media mensile di circa 2.900,00 chili che vengono ridistribuiti presso alcune parrocchie della città a beneficio di famiglie in difficoltà economica e alle mense caritatevoli della città di Matera che li trasforma in pasti caldi e nutrienti.

Numeri impressionanti che attraverso l’associazionismo restituiscono la fotografia di una società che ha sempre più bisogno di gesti di altruismo.

Dice la responsabile della rete CiBus, Pina Giordano:

“Un risultato inatteso e a dir poco sorprendente.

Più di 354 quintali di cibo raccolto in un solo anno.

Abbiamo superato di 84 quintali la raccolta del 2018.

Faccio un grande plauso ai volontari della Rete CiBus che garantiscono quotidianamente il servizio.

Sono loro che permettono di raggiungere tali traguardi, con impegno e grande senso di responsabilità.

Il volontariato si conferma ancora una volta cerniera sociale necessaria.

Quando abbiamo iniziato questo progetto, insieme alla Caritas non avevamo realmente contezza dei bisogni, soprattutto della carenza giornaliera di cibo.

Oggi le emergenze sociali non sono più rivolte ai cittadini extracomunitari, ma c’è chi ha perso il lavoro e non riesce a trovare una ricollocazione, chi è separato e con uno stipendio non riesce a garantire gli alimenti e a trovarsi un altro alloggio.

Insomma, una società fragile costituita dai così detti ‘nuovi poveri’.

Ma i numeri positivi vanno letti in maniera ancora più ampia.

La crescita rappresenta, infatti, il consolidamento delle così dette best practice da parte di esercizi commerciali aderenti alla rete.

Un approccio culturale decisivo, nei confronti del cibo ed in particolar modo dello spreco, che ha permesso di capovolgere una negatività, quale quella di buttare il cibo avanzato, in risorsa preziosa.

Insomma per riprendere il testo di una canzone di Giorgia di qualche anno fa, È l’amore che conta non solo i numeri, e neanche i limiti…”.