Come da tradizione, la città di Montescaglioso nella serata che precede l’Epifania, è stata visitata dai Cucibocca.
La manifestazione, organizzata dalla ProLoco locale insieme all’amministrazionecomunale, non ha tradito le attese dei numerosi visitatori.
Come da programma i Cucibocca hanno passeggiato tra i vicoli del centro storico montese.
Il loro percorso, terminato in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, è stato impreziosito dal concerto degli Amarimai, e da una serie di stand di prodotti tipici.
Quello dei Cucibocca è un rito immerso nelle radici di un passato misterioso che la Città montese contribuisce a mantenere viva.
E’ probabile che si tratti di una cerimonia che trae origine nel calendario ortodosso– bizantino, nel quale è celebrato San Simeone Lo Stilita, la cui caratteristica è rappresentata proprio da una catena spezzata.
La cerimonia si basa sul travestimento di alcune figure, “l cos’vucc” (Cucibocca), irriconoscibili grazie ad un paio di occhiali ricavati dalle bucce d’arancia e da una folta barba bianca (che ricorda, molto da vicino, il dio del silenzio egizio Arpocrate, raffigurato in un affresco nella Biblioteca abbaziale, il quale ha l’indice sulle labbra a indicare il silenzio), dal cappellaccio di paglia oppure da un disco di canapa che si usa nei tanti frantoi presenti nel territorio, e dagli abiti di colore scuro, (vecchi cappotti o mantelli, chiamati l’ cappottl).
Le arcane figure si aggirano per le strade della parte vecchia di Montescaglioso trascinando una catena spezzata che produce un sordo rumore sul selciato.
In mano, come da tradizione, reggono un canestro ed una lucerna, oltre ad un lungo ago con il quale “minacciano” i più piccoli di cucire loro la bocca (di qui il nome di Cucibocca), spaventandoli e lasciando così via libera alla Befana che il giorno dopo, 6 gennaio potrà recare i doni.