Matera: “il sapere degli artigiani del tufo rischia di andare perduto”, lo ha detto…

Come abbiamo già ricordato, in questi giorni ricorre il venticinquesimo anno dall’inserimento dei Sassi di Matera nella lista dei beni tutelati dall’UNESCO avvenuta il 9 dicembre del 1993 a Cartagena in Colombia.

Lo ricorda anche Leonardo Montemurro, presidente Cna Matera, che nel farlo ringranzia anche le piccole imprese che hanno permesso di arrivare a questo risultato.

Montemurro ha, infatti, dichiarato:

“Diverse saranno le celebrazioni dell’evento ma da quello che ho potuto notare nessuna di esse chiama in causa a relazionare del proprio operato una categoria importante che ha operato ai fini del recupero e della valorizzazione degli antichi Rioni materani, anche in seguito ai primi passi prima e alla concreta applicazione poi, della legge 771 del 1986: quella dei piccoli imprenditori artigiani del comparto delle ristrutturazioni edili.

 E’ forse a loro  che si deve nel bene o nel male il lavoro più importante eseguito sino ad oggi i cui risultati tra luci ed ombre sono sotto gli occhi di tutti, con la collaborazione naturale e non solo per legge delle professioni tecniche degli architetti ed ingegneri in primis.

Sono proprio loro gli artefici principali che con la loro maestria, scrigno di secoli di esperienza nella lavorazione del tufo, hanno lavorato al recupero eccellente ed ottimale della gran parte del patrimonio edilizio come pure hanno eseguito i lavori delle location più prestigiose, oggi presenti all’interno dei Sassi, destinate ad alberghi, musei, ristoranti di pregio, etc.. .

Un sapere artigianale che rischia di andare perduto e che tutti insieme abbiamo il dovere di preservare, magari inserendo le attività di trasferimento dei saperi e delle conoscenze sulla lavorazione del tufo, all’interno delle attività formative che la Cna intende sviluppare all’interno della Fabbrica del Carro al quartiere di Piccianello in quella che ci piace definire la ‘Scuola delle Arti e dei Mestieri Artigianali’ “.