Matera 2019: “La città ha bisogno di uomini positivi e propositivi pur nella diversità di opinioni”. La polemica

I consiglieri comunali di “Matera si muove”, Daniele Fragasso e Rocco Buccico, si sono espressi a seguito della scelta del sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, per quanto riguarda l’assegnazione dei posti spettanti ai consiglieri comunali in seno alla Fondazione Matera Basilicata 2019, destinati ai consiglieri Gianni De Mola e Eustachio De Lena.

Fragassi e Bucicco hanno dichiarato:

“Il sindaco, ignorando le indicazioni provenienti dal consiglio comunale e venendo meno alla regola di massima condivisione possibile sui nomi, ha scelto di inserire nel comitato di indirizzo della Fondazione Matera Basilicata 2019, il consigliere di maggioranza Gianni De Mola, appartenente alla lista civica “Matera 2019 con Adduce” e quello di minoranza Eustachio De Lena di “Forza Italia”, nonostante l’opposizione comunale si era espressa per Daniele Fragasso.

Una scelta nata da una autocandidatura voluta dal Sindaco e caldeggiata dal Pd per il positivo e collaborativo atteggiamento del consigliere.

Il ruolo dell’opposizione deve esser propositivo, ma anche di controllo e quindi la scelta del membro della fondazione fatta dal sindaco, senza alcuna condivisione con la minoranza, può nascere solo dalla paura ed il timore che qualcuno non allineato possa controllare o verificare operazioni poco trasparenti e poco “open” dei vertici della fondazione”.

La replica del sindaco non si è fatta attendere, e ha dichiarato:

“Il polverone sollevato da un gruppo di rappresentanti della minoranza merita una puntualizzazione.

Sul suo tavolo siano pervenute tre candidature:

  • Daniele Fragasso (Matera Si Muove);
  • Eustachio Di Lena (Forza Matera);
  • Carmine Alba (Leu).

Ciò fa presagire che non era stato raggiunto un accordo tra i gruppi di minoranza.

Questa divisione ha di fatto trasferito a me, sindaco, l’onere della decisione.

Per tanto la scelta è ricaduta su una figura che potesse essere portatrice di pace e non di guerra all’interno della Fondazione, perché la città ha bisogno, in questo momento, di uomini positivi e propositivi pur nella diversità di opinioni, e non di uomini di rottura”.