La biblioteca ritrovata di Nicola Festa in mostra a Matera! I dettagli

Esemplari della biblioteca personale del grecista lucano Nicola Festa (Matera 1866 – Roma 1940), recentemente riscoperti nel patrimonio librario dell’Università di Bari, saranno esposti per la prima volta in Basilicata, dal 30 maggio al 27 giugno 2025, presso la Biblioteca Provinciale Tommaso Stigliani di Matera in una mostra curata da Nunzio Bianchi, Paola Monno e Carmelo Nicolò Benvenuto, resa possibile da una proficua sinergia tra il Dipartimento per l’Innovazione umanistica scientifica e sociale dell’Università degli Studi della Basilicata e il Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

È un viaggio breve, reale e al tempo stesso simbolico, quello compiuto dai libri oggetto dall’esposizione La biblioteca ritrovata. I libri di Nicola Festa (1866-1940) e altre storie di libri in mostra, un viaggio da Bari a Matera, dal luogo in cui oggi si conservano al luogo in cui, almeno alcuni di essi, hanno iniziato il proprio viaggio nelle mani del loro possessore e in cui ora tornano in esposizione.

Sono i libri appartenuti a Nicola Festa, riemersi nella Biblioteca di Lettere dell’Università di Bari, che ora ritornano a raccontarci la storia di un reticolo di relazioni intellettuali e umane.

Il visitatore potrà seguire la mostra anche tramite la consultazione del Catalogo, con contributi di autorevoli studiosi, fruibile in open access sul sito: <https://community.ict.uniba.it/comunicazionedigitale/it/fuori-collana>.

Fu nel 1952 che una parte della biblioteca privata di Nicola Festa giunse presso l’allora Istituto di Filologia Classica dell’Università di Bari, quando un cospicuo numero di libri “festiani” venne alienato dalla figlia del filologo, Camilla Festa, precoce e promettente ricercatrice presso l’Istituto Nazionale di Geofisica di Roma, prima di ritiratasi a vita di clausura.

Fu in quell’occasione che Camilla Festa scelse di vendere all’Università di Bari (con la mediazione di un discepolo del padre, Antonio Traglia, titolare a Bari dal ’53 dell’insegnamento di Grammatica greca e latina) quasi quattrocento esemplari della biblioteca paterna. 

Generazioni di studiosi e lettori si sono avvicendate nel corso dei decenni tra i corridoi della biblioteca di antichistica dell’Università di Bari, assolutamente ignare della presenza – in qualche modo, forse, benevola – tra gli scaffali di parte dei libri del filologo materano, dal «fine sorriso monastico di lucano – greco e bizantino».

Tra recupero e valorizzazione, storia della cultura e del pensiero, documenti di vita e di storia politica, filologia libraria e testuale, questa mostra vuole essere un’occasione di confronto e dialogo tra passato e presente, tra istituzioni e società, tra libri e lettori d’un tempo e d’oggi.

L’iniziativa, promossa dal Dipartimento per l’Innovazione umanistica scientifica e sociale dell’Università degli Studi della Basilicata, dal Sistema Bibliotecario di Ateneo e dal Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, si svolgerà in collaborazione con il Gruppo FAI Giovani Matera, il Laboratorio di Storia dei Testi di Bari, l’Associazione Italiana di Cultura Classica Delegazione di Matera ‘Giuseppe Bruno’ e con il patrocinio dell’Associazione Italiana Biblioteche (Sezione Puglia e Sezione Basilicata). L’iniziativa s’inserisce nell’ambito delle attività del progetto PRIN PNRR 2022 Metalibraries – Living Libraries for a Better Living.