In Basilicata carenza di medici e personale: “si rischia il collasso dell’intero sistema sanitario regionale”! La richiesta urgente

“A distanza di 40 mesi dall’insediamento del governo Bardi, la rete ospedaliera è ancora quella della legge regionale 2 del 2017 che ha di fatto svuotato di funzioni e servizi gli ospedali territoriali accorpandoli al San Carlo.

Ormai le strutture ospedaliere territoriali rischiano di diventare scatole vuote.

E questo è tanto più evidente alla luce di questa ennesima, dilagante ondata pandemica estiva che sta mettendo la sanità lucana in ginocchio”.

Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa che prosegue:

“I lavoratori sono stremati e non possiamo ignorare il loro grido di allarme, come non possiamo accettare che alle richieste che arrivano dai cittadini, che chiedono venga garantito il diritto alla salute e alla cura, si risponda con tautologiche asserzioni sulle positive performance della nostra sanità.

Sono mesi che come Cgil abbiamo denunciato la situazione comatosa della sanità lucana.

Il rischio è il collasso dell’intero sistema sanitario regionale.

Siamo in una vera e propria emergenza, dovuta in particolare alla carenza di medici, ma anche di personale sanitario del comparto, aggravata dalla contingenza dei contagi e delle legittime ferie estive.

Slittamenti delle prenotazioni sanitarie, rinvii di prestazioni e visite mediche che vanno a implementare le lunghe liste d’attesa generano irreparabili disagi a tutti quei cittadini che necessitano di assistenza sanitaria.

Di fronte a questo quadro continuiamo ad assistere a un imbarazzante e non più tollerabile immobilismo dell’assessore alla Sanità, ripiegato su se stesso, quasi ad evitare quel necessario confronto attraverso il quale affrontare le tante questioni sospese da mesi.

A ciò si aggiungono un piano socio sanitario neanche in embrione e un progetto di riordino elaborato in uno studio Agenas di cui si sono perse le tracce, mentre rispetto al Pnrr e in particolare alla missione 6 siamo fermi alla sottoscrizione con il ministro della Sanità del Contratto istituzionale di sviluppo per l’esecuzione e la realizzazione degli investimenti risalente a fine maggio.

Dopo di che il nulla.

Nessun confronto preventivo sui criteri di scelta nell’allocazione delle case di comunità, degli ospedali di comunità e dei cot; nessun confronto oggi sulle modalità con le quali si intende dare attuazione al Contratto Istituzionale.

Si tratta di dare corpo a una serie di interventi, compresi quelli previsti dal decreto ministeriale 77 per lo sviluppo dell’assistenza territoriale, di recente approvazione.

Chiediamo al presidente Bardi di convocare un incontro urgente per fare il punto sulle tante criticità che attraversano la nostra sanità e ricercare soluzioni che consentano nell’immediato di garantire servizi e assistenza sanitaria, in un più ampio quadro di azioni programmatiche mirate al rilancio dell’intero sistema sanitario lucano”.