Il miele lucano è un’eccellenza mondiale: a Policoro “il più importante convegno sull’apicoltura professionale italiana”

Il miele lucano è uno dei migliori d’Italia.

La conferma arriva anche dal trentacinquesimo congresso dell’Apicoltura Professionale Italiana 2019.

Apicoltori provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento a Policoro,dal 30 Gennaio al 3 Febbraio 2019.

Cinque giorni molti intensi, organizzati da:

  • Aapi (Associazione apicoltori professionali italiani);
  • Unaapi (Unione nazionale delle associazioni apicoltori italiani);
  • Aal (Associazione apicoltori lucani);
  • Ami (Ambasciatori dei mieli italiani);
  • Mipaaft;
  • della Regione Basilicata;

con i patrocini:

  • di Matera – Basilicata 2019;
  • del Comune di Policoro;
  • del Comune di Calciano – Città del Miele;
  • del Parco della Murgia Materana;
  • del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese;
  • degli Ordini dei Medici Veterinari delle Province di Potenza e Matera;
  • della BPER Banca.

Oltre ad operatori del settore provenienti da tutta Italia, sono stati presenti importanti professionisti provenienti dall’Università di Oxford e dal Messico.

Tra gli argomenti in programma:

  • momenti di approfondimento sulla nutrizione delle api, che hanno visto come relatori il Dott. Gennaro di Prisco del Crea Agricoltura Ambiente e la Prof.ssa Geraldine Wright dell’Università di Oxford;
  • mometni di approfondimento sulla selezione delle api, a cura di Enrique Estrada de la Mora, allevatore e selezionatore di api regine in Messico. Sempre a proposito di selezione, il Prof. Giulio Pagnacco, dell’Università degli Studi di Milano, con gli apicoltori Elio Bonfanti e Cristiano Arienti, sono stati i testimoni di una esperienza di collaborazione di successo, tra apicoltori e mondo della ricerca, con risultati andati ben oltre le aspettative.

Tra gli ospiti anche Diego de Corte, apicoltore italiano emigrato negli Stati Uniti che ha parlato della sua esperienza di apicoltura nello stato della Virginia.

Il programma ha previsto inoltre interventi riguardanti la Carta di San Michele all’Adige e il Manifesto dell’apicoltura italiana, a cura rispettivamente di Paola Bidin e Giuseppe Cefalo, Presidente di Unaapi.

Non sono stati tralasciati argomenti che riguardano gli adeguamenti in ambito normativo a partire già da Gennaio 2019, come la fatturazione elettronica e le nuove norme per le movimentazioni in BDA a cura di Vanni Floris e si sono approfondite tematiche riguardanti l’identificazione dei mieli uniflorali grazie al contributo alla Dott.ssa Lucia Piana.

La Prof.ssa Francesca Capolongo dell’Università degli Studi di Padova ha parlato della possibile presenza di alcaloidi pirrolizidinici nel miele e nel polline, con aggiornamenti sulle attività di controllo del miele attraverso l’adeguamento delle capacità analitiche da parte del Dott. Giancarlo Quaglia.

Il Sottosegretario del Mipaaft, Alessandra Pesce, ha illustrato le politiche del Ministero di contrasto alle adulterazioni del miele.

Ci sono stati, inoltre, diversi interventi sull’uso dei pesticidi in agricoltura e gli effetti derivati sugli insetti pronubi, argomenti di grandissimo interesse per il settore dell’apicoltura.

Oltre alle sessioni di lavoro ordinarie, il programma ha previsto anche visite ad alcune realtà apistiche lucane e un seminario di approfondimento sui derivati del miele (idromele, aceto di miele, distillati e altre bevande al miele), organizzato da Ambasciatori dei mieli.

Sono state organizzate due mostre, la cui esposizione è durata tutto il periodo del convegno, il 1° concorso artistico intitolato a Maria Joao Pimentel Marquez Rodriques dal titolo “Le api, il miele e il territorio lucano”, a cura dell’Associazione Apicoltori Lucani, e la mostra fotografica “La terra del latte e del miele”, a cura di Fausto Ridolfi e Teresa Lupo.

Come ogni anno, dunque, il Congresso è stato occasione di confronto e conoscenza per gli operatori di un settore dai numeri importanti.

La BDA (anagrafe apistica nazionale) registra ben 1,25 milioni di alveari allevati sul territorio italiano.

Gli apicoltori possessori di P.IVA detengono l’80% degli alveari italiani.

L’apicoltura, quindi, si conferma un importante fattore produttivo del settore agricolo nazionale.

Il valore stimato dei prodotti dell’apicoltura italiana (miele, cera, propoli, polline, pappa reale, veleno d’api) si aggira sui 170 milioni di euro.

Il valore dell’attività di impollinazione che le api svolgono, consentendo alle piante coltivate di produrre cibo, corrisponde a circa 2 miliardi di euro.

L’Italia inoltre rappresenta un’eccellenza sul panorama mondiale, con l’invidiabile record per le varietà di miele prodotto: cinquantuno di cui circa trenta monoflora.

Spiega Antonio Carelli, Vice presidente UNAAPI e consigliere Aapi:

“La grande ricchezza di diversi tipi di mieli raccolti in Italia rappresenta un importante traguardo nella valorizzazione del prodotto nazionale che gode oggi di grande attenzione sul merc

ato Italiano e all’estero. Tuttavia gli aspetti qualitativi possono essere ulteriormente valorizzati con progetti di filiera tra la produzione e i confezionatori.

Gli incontri in Basilicata sono rivolti a discutere le problematiche attuali e impostare le future strategie per il miele italiano.

La decisione condivisa con l’Aapi di portare il più importante e storico convegno dell’apicoltura professionale italiana in Basilicata, nasce dalla consapevolezza che il comparto apistico lucano può e deve crescere sia come numero di aziende che come consistenza di quelle esistenti.

L’esperienza ha dimostrato che la crescita delle aziende del territorio è strettamente connessa alle attività delle associazioni che le rappresentano e per questo il congresso dell’apicoltura professionale è stato sempre un volano di crescita e sviluppo nei territori in cui si è svolto.

L’auspicio è che avvenga lo stesso in Basilicata, regione dalle grosse potenzialità in parte ancora inespresse.

A questo si aggiunge che solo attraverso la condivisione delle conoscenze e delle problematiche è possibile reggere le notevoli difficoltà ambientali e climatiche che stanno mettendo in crisi l’apicoltura di tutta Europa nell’ultimo decennio”.

Dichiara Pancrazio Benevento, presidente Aal:

“Portare un evento di così grande importanza, proprio nell’anno in cui la Basilicata è al centro dell’attenzione mondiale, per Matera capitale della cultura, è stata volontà dell’Aal e del Dipartimento Agricoltura.

L’Aapi e l’Unaapi hanno dimostrato di credere nell’apicoltura lucana, realtà che ha manifestato la volontà di crescere soprattutto negli ultimi anni.

L’Aal nel tempo ha affermato la propria presenza sul territorio, diventando un punto di riferimento tanto per i professionisti, quanto per i neofiti, svolgendo attività tecnica, formazione di base, seminari e momenti di incontro.

Questa occasione offrirà agli apicoltori lucani la possibilità di confrontarsi con l’apicoltura professionale italiana e non solo.

Da questo confronto sono sicuro che gli apicoltori lucani potranno trarre nuovi spunti per crescere e migliorare ulteriormente.

Insomma, in una regione come la Basilicata, ricca di tanta biodiversità e potenzialità nettarifera, una dose in più di conoscenze porterà sicuramente ai nostri apicoltori enormi benefici”.