Ferrandina riacquista il suo più autorevole monumento storico, “il Castello di Uggiano”! I dettagli

Lo rende noto il Sindaco Carmine Lisanti durante il consiglio comunale di ieri, finalmente le origini della città Aragonese sarà testimoniata e raccontata al mondo tramite il suo più autorevole monumento storico “il Castello di Uggiano”, che ritorna di proprietà della Comunità Ferrandinese, e di conseguenza si potrà procedere con un colossale e costosissimo restauro totale, in modo tale da renderlo fruibile a turisti ed appassionati di storia antica.

L’ultimo restauro risale al 1347 da parte di un certo “Mastro Jacopo Trifogli da Stigliano”.

Queste le parole del Sindaco:

“Sono veramente orgoglioso di comunicare l’acquisizione definitiva al patrimonio comunale del Castello di Uggiano, che finalmente potrà essere riqualificato e valorizzato quale formidabile attrattore per il turismo naturalistico e culturale.

Un sentito ringraziamento voglio rivolgerlo alla maggioranza, alla giunta, agli uffici comunali ed all’Amministrazione precedente che hanno sostenuto e seguito il delicato e complesso percorso amministrativo, consegnando ai ferrandinesi questo straordinario obiettivo”.

La Comunità è orgogliosa del risultato raggiunto, e ancor di più quando vedrà realizzato l’enorme restauro a testimonianza delle proprie antichissime origini.

Infatti da troppo tempo il castello si è trasformato in ruderi cadenti ed ammasso di pietre.

Le origini del Castello non sono ben documentate, il primo insediamento, probabilmente, nacque come “pago” di Metaponto e come presidio alla grossa arteria viaria e commerciale che, seguendo il percorso del torrente Vella, si dirigeva verso l’interno. Dopo la distruzione di Metaponto (II sec. a.C.), e con l’avvento di
Roma, Uggiano subì un notevole ridimensionamento cui conseguì un forte depauperamento della zona (Sottrazione e dispersione di capacità produttive, di rendimento, di efficienza, di vitalità, impoverimento del terreno, in seguito al consumo delle sostanze nutritive a opera delle coltivazioni).

I Romani, infatti, impegnarono le loro risorse a potenziare le strade che dalla Campania portavano in Calabria (Moliternun, Grumentum) ed in Puglia (Potenza, Melfi, Venosa, Brindisi).

Ecco le foto di come si presentava all’epoca il castello e delle condizioni attuali.