Emergenza rifiuti a Matera: chiesto l’intervento urgente del Prefetto. Questa la lettera completa

Il commissario cittadino dell’UDC Giovanni Angelino ha inviato una lettera al Prefetto di Matera Rinaldo Argentieri per denunciare l’emergenza rifiuti che si registra da oltre un mese nella città di Matera.

Angelino, sottolineando l’inerzia e l’incapacità a risolvere le criticità segnalate dai cittadini, chiede l’intervento del Prefetto di Matera per porre fine a questa grave situazione che mette a rischio la salute dei cittadini materani.

Di seguito il testo integrale della lettera:

“Oggetto: Richiesta di urgente di intervento

Ill.mo Sig. Prefetto,

Lo spettacolo indecoroso e ripugnante per l’accumulo di rifiuti accatastati in ogni angolo della città è diventata una vera e propria situazione emergenziale che dura ormai da settimane.

La salute pubblica è gravemente minacciata da tale orrenda situazione che inficia l’onore ed il decoro di Matera città Capitale Europea della Cultura.

Ricettacoli di miasmi, cariche batteriche consistenti e accumuli di immondizia in ogni strada , non rappresentano un bel biglietto da visita per i turisti che giungono in città per visitarla ma, soprattutto, rappresenta un serio pericolo per tutti i cittadini che, ormai, in assenza di soluzioni, sono rassegnati a convivere con questa situazione di elevata criticità, mettendo a serio rischio l’incolumità e la salubrità degli stessi.

Mi rivolgo, pertanto, a Lei, ill.mo Sig. Prefetto, perché, di fronte a tale incresciosa situazione, mai avutasi prima in città, ponga rimedio mettendo in atto quanto è in suo potere a tutela della salute dei cittadini, considerato che l’inerzia e l’incapacità del Sindaco Bennardi, già più volte sollecitato ad affrontare il problema, sta determinando un vero e proprio attentato alla salute pubblica.

Certo del Suo positivo e celere intervento, La saluto cordialmente, anche a nome di tutti quei cittadini che si sentono oppressi da tale incredibile e inimmaginabile situazione”.

Queste alcune foto scattate a “Serra Rifusa”.