Basilicata, precari: dobbiamo “riconoscenza a chi durante la pandemia ha messo a rischio la propria salute per assistere gli altri”. La richiesta

“Sarebbe eticamente doveroso eliminare la prova preselettiva per il personale sanitario già impegnato in prima linea nell’emergenza per il contagio da Covid 19”.

E’ quanto chiede in una lettera ufficiale, inviata da Mario Polese di Italia Viva, vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata:

  • all’assessore regionale alla Sanità, Rocco Leone;
  • al direttore generale del Dipartimento delle Politiche della persona Ernesto Esposito;
  • al presidente della quarta commissione consiliare Massimo Zullino.

In particolare Polese, ricordando di aver già presentato l’8 Giugno scorso una proposta di legge per la stabilizzazione del personale sanitario precario impegnato a tempo determinato durante la fase emergenziale del contagio, sottolinea:

Stabilizzare il personale già in servizio consentirebbe di coprire i vuoti in organico aumentati con i massicci pensionamenti che ci sono stati e, contemporaneamente, darebbe la possibilità di utilizzare personale già formato.

Sarebbe, inoltre, un atto di equità e riconoscenza verso coloro che durante i mesi acuti della pandemia hanno svolto il loro lavoro con costanza e mettendo a rischio la propria salute per assistere gli altri.

La questione è tanto più attuale in vista della pubblicazione di vari concorsi unici regionali per il personale delle aziende ed enti del Servizio sanitario regionale e del concorso già pubblicato dall’Asp il 7 agosto scorso per 142 infermieri”.

Nella lettera Polese chiede anche al presidente della quarta commissione Zullino:

“di porre la massima attenzione alla richiesta di audizione inoltrata dalle sigle sindacali della Uil Fpl e della Fials proprio sulla necessità di esentare il personale precario assunto per emergenza Covid dalle prove preselettive del personale.

E’ necessario trovare una giusta soluzione giuridico – legislativa quindi per tutelare sia il personale precario che anche per i cittadini lucani che hanno diritto a una sanità capace di affrontare al meglio la pandemia e i suoi sviluppi.

Nella stessa logica andrebbe modificato il bando di concorso unico regionale già in essere”.