Basilicata, due proposte di legge per il contrasto della violenza di genere: ecco le ultime notizie

Questa mattina la presidente della Commissione regionale pari opportunità, Margherita Perretti, è stata audita in quarta Commissione consiliare permanente in merito alle proposta di legge n.89/2021 “Istituzione del reddito di libertà per le donne vittime di violenza” di iniziativa del Consigliere Bellettieri, e n.94/2021 “Misure di sostegno per la promozione della parità di genere in Basilicata” di iniziativa dei Consiglieri Cifarelli e Pittella.

La presidente Perretti ha, innanzitutto, evidenziato come:

“finalmente, per la prima volta dall’inizio della legislatura, siano oggetto dei lavori della Commissione due proposte di legge aventi ad oggetto il contrasto della violenza di genere, e le pari opportunità nell’ambito dell’istruzione, formazione, lavoro, autonomia economica, salute e welfare, oltre ad una maggiore diffusione di una leadership al femminile nella vita socioeconomica e politica della Basilicata”.

La Presidente della Crpo ha inoltre, auspicato “un’approvazione celere, unanime e trasversale dei due provvedimenti per una convinta e concreta affermazione della parità di genere sul nostro territorio”.

In merito alla proposta di un reddito di libertà:

“è evidente la necessità di un’integrazione del reddito nazionale istituito dalla legge 77/2020, che ha un importo limitato a 400 euro al mese per un massimo di 12 mesi, e che non riesce a soddisfare tutte le domande per carenza di budget.

Importante, però, uno stanziamento di spesa che risulti congruo, per poter aiutare la donna a realizzare un’effettiva autonomia abitativa e nel mondo del lavoro, soprattutto se con uno o più figli.

Importante, inoltre, prevedere specifici interventi nell’ambito delle politiche educative, formative e dell’edilizia residenziale”.

Sulla pdl relativa alla promozione della parità di genere la Presidente della Crpo, ha evidenziato:

“l’importanza delle politiche attive del lavoro, con l’Istituzione di uno Sportello Donna presso i Centri per l’impiego, di avvicinare le ragazze alle discipline Stem, di colmare il ‘digital gender gap’ con interventi specifici di formazione, di istituire un Fondo regionale per l’Housing sociale, di promuovere la Medicina di genere nelle nostre strutture sanitarie e l’assistenza sanitarie alle donne più fragili, immigrate o rifugiate.

Occorre adottare, in modo trasversale, una prospettiva di genere in tutte le politiche pubbliche e attivare strumenti tecnici idonei per il monitoraggio e la valutazione dell’impatto di genere delle politiche regionali”.