Basilicata: coltivava piante di marijuana alte oltre 2 metri vicino casa! Intervenuta la Guardia di Finanza

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Procuratore della Repubblica:

“In data 28.09.2023, il G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Potenza ha tratto in arresto, con l’accusa di coltivazione e detenzione illecita di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, C. C., 31 enne melfitano, il quale aveva impiantato, nelle pertinenze della propria abitazione, due serre adibite, in via principale, a piantagione di marijuana.

All’atto della perquisizione, eseguita d’iniziativa dalla Polizia Giudiziaria sulla base di fondati motivi e nel rispetto delle norme del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope nonché del codice di procedura penale, sono state trovate una decina di piante, ancora interrate, alte oltre 2 metri e in avanzato stato di crescita.

Inoltre, è stato individuato un locale-essiccatoio, ove erano appesi a seccare circa 50 rami delle medesime piante, nonché un barattolo contenente ulteriore sostanza già pronta per lo spaccio.

Nel corso delle ricerche è stato fondamentale il fiuto del cane antidroga, unità cinofila del Gruppo di Matera, che si è subito indirizzato sia verso il capanno ove erano appesi i rami in essiccazione che verso il muro di cinta dell’abitazione ove era stato abilmente occultato il contenitore con lo stupefacente già preparato.

La resa complessiva delle piante sequestrate non sarebbe stata inferiore a 5 chilogrammi di sostanza stupefacente, che avrebbe fruttato sul mercato un guadagno di almeno € 40.000,00.

Pertanto, configurata la violazione all’art. 73 del D.p.r. n. 309/1990, e considerata la gravità della condotta, i finanzieri hanno tratto in arresto il C., conducendolo nella Casa Circondariale di Potenza a disposizione dell’AG.

Nonostante le indagini abbiano permesso l’acquisizione, a carico del C., di plurime e evidenze che hanno portato alla compiuta ricostruzione di un quadro indiziario ritenuto grave dal Gip che ha convalidato l’arresto ed ha disposto la misura degli AADD, l’indagato è da considerarsi innocente fino a sentenza definiva di condanna”.