Alessio, giovane infermiere originario di Matera, salva la vita a un uomo! “Ho soltanto fatto il mio mestiere”

Salva un 70enne colto da un malore.

L’anziano ha potuto ricevere le cure dei soccorritori grazie alla professionalità dimostrata da Alessio Loperfido, giovane infermiere originario di Matera.

Come riporta La Nazione Massa Carrara:

“Lui non vuole sentirsi un eroe, sta di fatto che Loperfido è stato determinante affinché l’anziano venisse immediatamente soccorso.

Il fatto è avvenuto ieri mattina, intorno alle 10, al rifugio Conti a Resceto: l’uomo, F.A., originario di Massa, ex barbiere, si è accasciato a terra probabilmente a causa di un malore, un arresto cardiaco.

Subito sono partiti i soccorsi dei presenti, alla ricerca di salvare la vita all’uomo.

Fortunatamente era presente anche il 27enne originario di Matera, ma in forza al reparto di Medicina dell’ospedale delle Apuane, il quale è stato immediatamente chiamato.

Il giovane ha prestato subito soccorso all’uomo, mentre gli altri presenti hanno chiamato il 118.

Vista la distanza il personale medico ha pensato bene di far alzare dall’aeroporto di Cinquale il Pegaso 3, l’elisoccorso, per permettere un soccorso più celere.

Il racconto del giovane infermiere che era sul posto: ‘Non mi sembra di aver fatto niente di speciale, ho soltanto fatto il mio mestiere. Ho visto che stava male e mi sono precipitato per prestare le prime cure all’uomo e poi l’ho messo in posizione di sicurezza’.

Una presenza tra le nostre montagne che si è rivelata davvero fondamentale per la vita del 70enne.

Il pensionato è stato quindi soccorso dagli uomini del 118 e portato con l’elisoccorso all’ospedale delle Apuane in codice rosso.

Vista la gravità della situazione, dopo esser stato al pronto soccorso l’uomo è stato trasferito all’Opa, ed ora è in coma farmacologico.

Un gesto importante quello di Loperfito, una dimostrazione di come i nostri infermieri siano molto competenti e all’altezza in ogni situazione particolarmente delicata.

Il 27enne, da due anni in servizio al Noa, è stato in prima linea in queste settimane di particolare emergenza dettato dalla pandemia del Coronavirus: ‘Sono stato – prosegue il suo racconto – nel reparto di subintensiva quando c’era l’emergenza Covid-19: devo dire che è stata sicuramente un’esperienza davvero difficile'”.