Matera Zona Economica Speciale per industrie culturali e creative: “Opportunità storica ma è realizzabile?”

Afferma il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli:

“Con una nota stampa il Presidente Bardi ha comunicato che in un’interlocuzione con il Ministero del Sud e della Coesione territoriale è stata proposta per Matera una Zona Economica Speciale di nuova generazione 4.0.

Una soluzione innovativa destinata ad ospitare industrie culturali e creative in un hub dell’audiovisivo, del cinema, dei multimedia, dei video giochi, del software, dell’editoria, della moda, dell’artigianato, della musica, dell’arte figurativa, delle arti applicate, del design, dell’advertising, della comunicazione, del patrimonio storico e artistico.

Condivido l’idea che effettivamente, se ciò si realizzasse, sarebbe un’opportunità storica per Matera e per il Mezzogiorno d’Italia.

Non si capisce però su quali normative, fonti di finanziamento o atti amministrativi si fonderebbe la Zona Economica Speciale dell’industria culturale e creativa da realizzare nella città di Matera; se, cioè, si tratta di una mera idea, tutta ancora da sviluppare, oppure se si tratta di una azione concreta e realizzabile in tempi brevi.

Per questa ragione ho presentato un’interrogazione con la quale ho chiesto al Presidente Bardi di rispondere alle seguenti domande:

  • quale la fonte normativa, la fonte di finanziamento o gli atti amministrativi su cui si fonda l’ipotesi di ZES di nuova generazione 4.0;
  • quali azioni intende intraprendere per l’acquisizione dell’immobile ex pastificio Padula individuato come hub;
  • quali iniziative intende intraprendere per coinvolgere l’insieme dei soggetti istituzionali, sociali, culturali ed economici interessati;

se non ritiene che, qualora gli annunci non dovessero essere suffragati da atti concreti, la Pubblica Amministrazione si sarebbe resa protagonista di una vera e propria ingerenza in fatti privati riguardo alla vendita all’asta dei fabbricati ex mulino Padula di Matera.

Spero che il Presidente della Giunta regionale risponda con tempestività a questa interrogazione perché, diversamente, ci troveremmo di fronte ad una situazione tanto anomala quanto equivoca e, francamente, anche imbarazzante”.