Matera: “Circa 800 lavoratori stanno subendo ancora il blocco delle Progressioni Economiche Orizzontali”. I dettagli

Il Segretario Aziendale Fials, Marco Bigherati e il segretario provinciale Fials Matera, Gianni Sciannarella, in una nota congiunta informano che:

“nel pomeriggio di Martedì 5 Novembre, nella sede Asm in via Montescaglioso, durante l’incontro di delegazione trattante convocata dalla Asm dopo diversi mesi di silenzio e di assenza di relazioni sindacali, hanno appreso che la tanto sbandierata pre-intesa tra la stessa Asm e i sindacati firmata nel Luglio scorso ancora non ha prodotto alcun risultato.

Il Ministero Economia e Finanze (MEF) che doveva vistare il documento e certificarne la bontà non ha trasmesso nulla e di conseguenza i lavoratori, circa 800 in tutta la Asm, stanno subendo ancora il blocco delle Progressioni Economiche Orizzontali (PEO) 2010 e 2016 che ammontano mediamente dai 60 ai 150 euro procapite.

La Fials Matera ricorda che è l’unico sindacato presente in Asm che non ha firmato l’intesa definita più volte un bavaglio perché impone alle organizzazioni sindacali di non poter rivendicare il diritto soggettivo di ogni lavoratore in tribunale e che di fatto apre un mutuo decennale di 400 mila euro ogni anno.

Un’intesa presentata in tutta fretta dalla Asm in un periodo ‘caldo’ e di protesta veemente dei lavoratori e dei cittadini e che secondo la direzione strategica avrebbe rappresentato la panacea di tutti i mali.

Ma di fatto ancora oggi i lavoratori Asm sono vittime di questo sistema perché la vertenza fasce è un tappo all’utilizzo di tutti i fondi contrattuali, compresa la produttività collettiva e quindi tutta questa situazione colpisce due volte i lavoratori, perché devono fare i conti sia con il blocco della progressione orizzontale e sia con quello della produttività collettiva, che di fatto è ferma al periodo antecedente alla stesa intesa e alla quale non potranno essere applicati gli incrementi previsti dal nuovo contratto collettivo nazionale.

Fials Matera pertanto chiederà alla sezione del lavoro del Tribunale di Matera, a cui centinaia di lavoratori disperati si sono rivolti già nello scorso mese di Aprile, di intervenire in maniera celere sulla questione”.