La Basilicata piange Domenico Giannace, storico antifascista lucano

Numerosi i cordogli per la scomparsa di Domenico Giannace, storico esponente lucano del Partito comunista.

Un “punto di riferimento imprenscindibile”, secondo la Fondazione Basilicata Futuro; “per quanti abbiano avuto l’opportunità di frequentarlo negli ambienti politici e sindacali lucani, in cui era impegnato fin da giovanissimo, quando aveva maturato coscienza antifascista e appartenenza comunista.

Dotato di tempra e spirito battaglieri – aggiunge la fondazione – ci piace ricordarlo con le parole da lui stesso utilizzate in occasione della sua ultima partecipazione alla Giornata di Studi “Il ’68 nelle campagne” che la Fondazione ha organizzato lo scorso 14 dicembre a Matera: «La lotta allunga la vita».

Si unisce alle note di cordoglio anche Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista che ricorda come Giannace abbia fatto “la storia dell’antifascismo, delle lotte bracciantili e per il riscatto della Lucania e del meridione”. Nel corso della sua esistenza “non ha mai perso la voglia di lottare per il riscatto della sua terra, per i diritti e la democrazia”.

Per il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa:

“nel suo lungo percorso politico negli anni ‘60 è stato anche sindaco di Pisticci, poi consigliere regionale e provinciale. Giannace ci lascia in eredità l’esempio di una vita spesa in difesa dei diritti, della democrazia e della libertà  in nome dei principi alla base della nostra Costituzione”.

Infine il ricordo congiunto di Giovanni Soave, già segretario regionale dei Comunisti Italiani di Basilicata e di Giacomo Nardiello, già vicepresidente del Consiglio regionale di Basilicata:

“La morte di Mingo Giannace ci rattristra molto. Con Giannace scompare una bella figura della sinistra lucana.

Nei giorni bui della sinistra lucana scompare chi ha dato la vita per la rinascita delle conquiste sociali e per le persone più umili.

La figura di Giannace sia da esempio per ricostruire una nuova sinistra che non dimentichi le proprie origini e sia sempre attenta alle esigenze delle persone più umili”.