Centro Geriatrico a Matera: “a rischio non solo 20 lavoratori ma anche gravi disagi per pazienti e famiglie”! Ecco gli ultimi aggiornamenti

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di Massimo CRISTALLO,
Segretario generale FP CGIL.

Ecco quanto riportato:

Finalmente l’8 marzo prossimo si riunirà la Commissione regionale designata ad hoc per la verifica dei requisiti per l’accreditamento del Centro Geriatrico di Matera in modo da scongiurare la chiusura della struttura.

Con la paventata chiusura del Centro non sono a rischio solo i 20 lavoratori a cui va la solidarietà della FP CGIL, con la chiusura si mettono in una condizione di grave disagio i pazienti e le loro famiglie.

Orbene, ancora una volta la Regione Basilicata si muove solo a seguito di una emergenza, un settore, quello della terza età, in cui la Regione brilla per la sua assenza.

La Basilicata si caratterizza per essere la regione con il più alto indice di vecchiaia tra le regioni del Sud, la situazione critica in cui versa il centro geriatrico di Matera che in verità è comune a tutte le strutture per anziani non ha fatto altro che portare alla ribalta quello che è l’immobilismo istituzionale che caratterizza questa Regione.

Il mancato accreditamento, il tema dell’aumento delle tariffe come anche il rincaro dei costi energetici sono tutti temi che finiscono per gravare innanzitutto sulle famiglie degli anziani e dei più fragili con l’aumento delle rette.

Lo stress-test della crisi pandemica ha fatto emergere come ci sia la necessità di ripensare, invece, il sistema del welfare pubblico, pensando all’aumento dei bisogni sociali, ai bisogni assistenziali e ai bisogni sanitari.

Per questo occorre un intervento di sistema, inseguire il singolo problema, la singola questione posta ci aiuta nell’immediato, ma una volta risolto il problema si tende presto a dimenticare la questione in attesa della prossima emergenza.

Ecco perché è necessario un intervento di sistema che lavori all’integrazione delle due gambe su cui poggia il Welfare Lucano: il socio assistenziale e il socio sanitario, senza commettere l’errore di confonderli o peggio ancora sovrapporli.

Siamo di fronte a un progressivo invecchiamento della popolazione e ad un vistoso cambiamento degli stili di vita.

Ne consegue che c’è bisogno di maggior sostegno e assistenza sia per gli anziani, che per i fragili e per i lavoratori impegnati nel settore delle cure.

Elementi che, per quanto ci riguarda, devono andare di pari passo, perché la qualità del servizio la si garantisce con la qualità del lavoro e con risorse adeguate a tutela di tutti cittadini”.