Basilicata: toglie oltre 2 milioni di euro a quattro Comuni e li versa su conti correnti di amici! Arrestato bancario

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa, arrivato alla nostra Redazione, emesso dal Procuratore della Repubblica di Potenza, dott. Francesco Curcio:

“Nelle prime ore della mattinata, su disposizione della procura di Potenza, i militari della Guardia di finanza del Comando provinciale di Potenza e della sezione di polizia giudiziaria della procura hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti di quattro indagati, di cui due associati presso la locale Casa Circondariale e due posti agli arresti domiciliari, in relazione a plurimi episodi di peculato ai danni di quatto comuni lucani.

Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di Donato Cristofaro, dipendente di un istituto di credito, a cui era stato affidato il servizio di Tesoreria dei Comuni di Ripacandida, Oppido Lucano, Genzano di Lucania e Cancellara, il quale, abusando del suo ruolo, distraeva fondi pubblici, allo stato calcolati in oltre due milioni di euro di cui si appropriava in favore suo e di suoi complici.

In particolare, Cristofaro, di Oppido Lucano, già funzionario bancario, con complessi artifici contabili e bonifici, le cui provviste erano tratte dai conti correnti dei Comuni interessati, anziché pagare il dovuto agli Enti Pubblici che dovevano essere destinatari delle somme, in realtà emetteva bonifici bancari in favore di tre imprenditori compiacenti, Antonio Mecca di Avigliano, Gianvito Larotonda di Atella e Gianluca Santoro di Ruvo del Monte che, per questi motivi, sono stati chiamati a rispondere a titolo di concorso nel delitto contestato al Cristofaro.

Dopo aver svuotato le casse comunali, dovendo mensilmente trasmettere i saldi contabili alla Tesoreria Provinciale, Cristofaro scaltramente manipolava anche le relative voci dei bilanci degli stessi enti locali, trasmessi attraverso il sistema informatico della Banca d’Italia.

Per questo è chiamato a rispondere anche di accesso abusivo ad un sistema informatico di interesse pubblico di cui ne ha alterato il regolare funzionamento.

L’input investigativo è stato fornito da una denuncia presentata ai finanzieri proprio dall’istituto di Credito tesoriere che, durante una migrazione dei dati, conseguente ad un aggiornamento dei software gestionali, si accorgeva di una discrasia tra le disponibilità economiche riportate nei bilanci comunali e le reali disponibilità finanziare giacenti su conti degli Enti, rilevando notevoli ammanchi”.