Basilicata, scuole: “la Regione non può fare altre ordinanze di chiusura senza dati attendibili”. Ecco la risposta del gruppo di genitori che ha fatto ricorso al Tar

Dopo la Sentenza del Tar della Basilicata per la chiusura delle scuole lucane, che vede il Tribunale respingere il ricorso presentato da un gruppo di genitori, ecco la risposta del Comitato dei Genitori SID (Scuola Inclusione Diritti):

Il comitato di genitori SID (scuola, inclusione e diritti), prende atto della decisione del TAR Basilicata e chiarisce ciò che erroneamente è stato dichiarato dalla Regione Basilicata nelle comunicazioni di ieri.

Il Tar non ha respinto il ricorso ma ha ritenuto di non accogliere la richiesta di sospensiva, dopo aver concesso il decreto cautelare, perché gli effetti dell’ordinanza del presidente Bardi cessano domani e non avrebbe avuto senso concedere la sospensiva.

In estrema sintesi se il TAR avesse preso la sua decisione il 18 Novembre gli studenti di scuole elementari e prima media sarebbero tornati in classe il 19 Novembre, solo per i tempi burocratici questo succederà domani 4 Dicembre.

Quindi Bardi millanta una vittoria di Pirro.

Sempre il Tar ha preso atto che la Regione Basilicata è stata inadempiente e l’ha ammonita a non reiterare la stessa ordinanza.

Dunque è in questo passaggio che dobbiamo cercare le nostre ragioni e da subito abbiamo espresso la nostra preoccupazione sul fatto che la decisione di Bardi non fosse supportata né dalle normative del Governo Italiano, né tanto meno dalle evidenze dei numeri dei contagi nelle scuole.

Infatti, sono stati fatti salvi i contenuti del precedente decreto con cui il TAR imponeva alla Regione Basilicata di riesaminare l’ordinanza.

Questo significa che:

1) non c’è stata alcuna sentenza, infatti il giudizio prosegue;

2) la Regione Basilicata non può fare altre ordinanze di chiusura delle scuole dopo il 3 Dicembre simili a quella precedente, senza uno straccio di dato attendibile e senza aver garantito pari diritti a tutti gli studenti Lucani.

Tuttavia ci piacerebbe discutere anche con chi non ha condiviso le nostre posizioni e scelte e vorremmo, come gruppo di cittadini ‘genitori’ cercare una soluzione che comprenda il noi, l’ insieme di tutte le persone, dove avanti a tutti ci sono i bambini ed i ragazzi, perché loro le subiscono le nostre decisioni e poco possono parlare.

Le attività del comitato riguardo l’ordinanza di chiusura scolastica senza distinzioni della Regione Basilicata proseguiranno anche in ambito legale e, se occorre, saremo pronti a difendere le nostre ragioni “.