Basilicata, aumento rette in case di riposo: “Alle porte una crisi sociale con molte famiglie impossibilitate a pagare”! La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di Carmine Vaccaro, segretario Uil Pensionati Basilicata che torna sulla vicenda relativa all’incremento della tariffazione delle rette per le case di riposo, già affrontata in più occasioni e preannunciata nei mesi scorsi dall’Arssab (Associazione regionale strutture socio assistenziali della Basilicata) e dal presidente Vincenzo Clemente, ma anche da una lettera aperta alle istituzioni scritta da un gruppo di cittadini.

Ecco cosa scrive in proposito:

“Se dovessero scattare i preannunciati aumenti sulle rette per le Case di riposo di Basilicata, saremo costretti ad ammettere, nostro malgrado, quanto non avremmo mai voluto dire: anziani e cittadini fragili, soprattutto quelli appartenenti a famiglie meno abbienti, sono all’ultimo posto nella scaletta delle priorità dell’amministrazione Bardi.

Dal primo Ottobre infatti, le tariffazioni nelle strutture assistenziali potrebbero essere suscettibili di un incremento pari a 100 euro in più al giorno.

L’impegno della Regione avrebbe dovuto andare nella direzione di offrire una soluzione a questo grave problema sociale.

Ma ad oggi ancora niente.

Intanto ci tocca assistere ad un teatro della politica a dir poco avvilente.

L’aumento delle rette giornaliere per le Residenze socio assistenziali per anziani non autosufficienti di Basilicata si sta materializzando e nel silenzio totale della politica lucana.

È quanto avevamo annunciato nei mesi scorsi e avremmo voluto non accadesse se dalla Regione fosse arrivata una risposta alle tante sollecitazioni giunte da più parti.

A partire dai sindacati.

Una circostanza che ha visto le strutture ‘costrette’ ad incrementare i costi per i servizi in primis per la crisi pandemica che ha ridotto il numero di nuovi ingressi ed ha aumentato i costi per la sanificazione e per l’adeguamento dei locali.

Ma soprattutto a causa dell’assenza di certezze da parte dei nostri amministratori, con il mancato aggiornamento rispetto a quanto previsto dalla legge regionale 41 del 2020.

La precedente amministrazione con la legge 8 del 31 Maggio 2018 si era impegnata a pagare le cosiddette ‘quote di rilievo sanitario’.

La giunta Bardi invece, aveva condizionato il pagamento di queste quote alle sole strutture accreditate, penalizzando le case di riposo che sono la maggioranza e che devono comunque garantire le cure sanitarie almeno per un limite del 20% dei posti letto.

Per risolvere il problema l’esecutivo regionale si era impegnato all’approvazione di un regolamento per l’accreditamento di tutte le strutture assistenziali o stanziare delle risorse per evitare il collasso del sistema socio assistenziale di Basilicata.

Ad oggi su entrambi i fronti non abbiamo notizie.

E tutto questo potrebbe aprire le porte ad una crisi sociale, con molte famiglie impossibilitate a pagare le rette.

E le strutture costrette a licenziare.

Il cambiamento vero annunciato da Bardi nell’ultimo Consiglio regionale dovrebbe partire da questo, mettere al centro le politiche per il sociale.

Per gli anziani, i fragili, l’assistenza ai minori, alle persone meno abbienti.

E ovviamente la sanità e le politiche del lavoro.

Le guerre tra colori politici logorano la credibilità di chi sta al potere agli occhi dei cittadini.

È tempo di dare un segnale forte.

Abbiamo accettato di buon grado il suo ‘ravvedimento’, ma ora il presidente prenda di petto i problemi per offrire soluzioni.

Noi come sindacati non ci stancheremo mai di dare il nostro contributo.

Come?

Si riparte con i vaccini anti-Covid e la terza dose agli over 80.

Come verranno contattati questa volta i cittadini?

Dobbiamo aspettarci nuovamente le lunghe file al tendone del Qatar?

Come sindacato unitario già lo scorso Febbraio offrimmo la nostra disponibilità a fare da anello di congiunzione.

Ma fummo snobbati.

Questa volta confidiamo nel buon senso del presidente.

Sulle rette per le case di riposo, come sulla campagna vaccinale.

Chiarezza e risposte certe.

Come gesto di vicinanza e riconoscenza alla popolazione lucana più avanti con l’età e soprattutto ai tanti che vivono di una pensione minima.

Nell’auspico che per tutte queste persone la ricorrenza della Festa dei nonni, il prossimo 2 Ottobre, possa essere vissuta con serenità.

Se la meritano.

A tutti loro va il mio augurio sincero”.