Questa sera a Matera è avvenuto qualcosa di potente.
E’ successo tutto improvvisamente: alle ore 18,30 centinaia di persone presenti nella tranquilla piazza Vittorio Veneto sono state sorprese prima dalle note dell’Inno alla Gioia che hanno risuonato da una terrazza e poi dalla parole toccanti di Eustachio Follia sull’essere europei e assistere al genocidio dei palestinesi; infine, l’intervento vibrante di Roberto Cifarelli.
Si è svolto così il flashmob organizzato da Volt Matera in occasione della Giornata dell’Europa: una iniziativa dedicata alla pace con lo sguardo rivolto al massacro, in una piazza che si è colorata di magliette blu e 12 stelle dorate a comporre la bandiera dell’Europa.
La chitarra di Vincenzo Patruno ha dato il segnale che ha fatto accorrere al centro della piazza decine di partecipanti, tutti con la maglietta blu.
Man mano che avanzavano le note, in piazza andavano aumentando lo stupore e l’attenzione, mentre la bandiera umana diventava sempre più grande.
La scena è stata ripresa dai telefoni di tanti, tra passanti e turisti, fino ad un lungo applauso che ha salutato gli interventi di Eustachio Follia e Roberto Cifarelli.
Di seguito l‘intervento integrale del coordinatore di Volt:
“Oggi è la giornata dell’Europa. Ma cos’è l’Europa? E’ solo geografia, istituzioni? E’ solo una moneta?
Mi rendo conto che l’Europa da qui sembra lontana e noi sembriamo piccoli. Ma questo non ci impedisce di dire una parola: Gaza; Palestina; genocidio.
Da qui, adesso, se fate uno sforzo, si riesce a vedere Gaza, riusciamo persino ad ascoltare il pianto delle bambine e dei bambini, la disperazione delle madri, l’impotenza e lo strazio degli uomini. Possiamo vedere tutto anche da qui, e ascoltare le loro storie.
Riuscite a vedere i soldati israeliani che uccidono i bambini mentre piangono?
Sono immagini che sembrano uscite da un altro secolo. E noi, noi europei, cosa stiamo facendo? Quando restiamo in silenzio, sappiatelo, non siamo neutrali: siamo complici!
Ogni materano sa che qui, nella nostra città, la luce entra anche nei luoghi più oscuri, attraversando la roccia.
Anche l’Europa può imparare da Matera, dalla nostra città: può imparare a portare luce dove oggi c’è buio.
A Gaza, in Palestina, c’è troppo buio. L’Europa che voglio è un’Europa che riesce a guardare Matera e che guarda anche Gaza.
Un auspicio, una speranza: continuiamo a costruire un’Europa che non si limiti a celebrare, ma che agisca concretamente per la giustizia e il rispetto dei diritti di tutti, anche nei luoghi più lontani da noi, anche a Gaza. Solo così onoreremo davvero il significato profondo di questa festa, la Festa dell’Europa.
E’ questo che vogliamo. E’ questo il sogno di chi oggi sventola la bandiera di Volt, la bandiera di Gaza e la bandiera dell’Europa. Viva l’Europa, viva la Palestina libera!”.