Matera: contributi per le famiglie che assistono le persone più fragili. Ecco fino a quando è possibile fare domanda

C’è tempo fino alle ore 18:00 del prossimo 2 febbraio 2023, per accedere ai contributi previsti dall’Avviso pubblicato oggi dall’Amministrazione comunale di Matera (settore Servizi sociali), destinato ai cosiddetti caregiver, ovvero gli assistenti familiari di persone in condizioni di disabilità gravissima.

Il contributo prevede la copertura dell’assistenza indiretta e diretta ed “è orientato al sollievo dei carichi familiari, per la cura e l’assistenza della persona con disabilità“, come specificato nell’Avviso.

Il contributo è finanziato dal Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare, istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

L’Avviso è destinato al supporto ed al riconoscimento del ruolo del caregiver familiare, attraverso interventi di “assistenza indiretta”, che si concretano in trasferimenti monetari.

La norma prevede l’aiuto per:

“la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, o del convivente di fatto, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata”.

L’entità del contributo economico è pari a 250 euro mensili per i caregiver familiari di disabili gravissimi; 150 euro mensili per i caregiver familiari di disabili gravi, che saranno erogati in base a un punteggio prestabilito che si finalizzerà in una graduatoria, fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

L’assessore alle Politiche sociali, Valeria Piscopiello, nell’esprimere soddisfazione, ringrazia gli uffici per “l’egregio lavoro svolto”, ricordando l’importanza di tale sostegno.

Soddisfatto anche il sindaco Domenico Bennardi.

Spiegano Piscopiello e Bennardi:

“È un segnale di aiuto concreto legato alle necessità di tutti i giorni.

Purtroppo, in Italia la figura del caregiver non è giuridicamente riconosciuta, né tutelata.

Da qui la necessità di andare incontro a chi si prende cura di un congiunto non autosufficiente.

Questo è un passo fondamentale per garantire maggiori tutele a tutte le famiglie che, con grossi sacrifici, assistono le persone più fragili“.