In Basilicata il 53% di lavoro nero su oltre 2000 controlli. Ecco tutti i dati

“Il rapporto dell’Ispettorato nazionale del lavoro nell’anno 2021 conferma che l’irregolarità è diffusa anche in Basilicata: su 2.268 ispezioni definite, 1.204 (il 53%) sono risultate irregolari.

La situazione più allarmante è ancora nel comparto edilizia con 803 ispezioni e 513 irregolari (63,8%).

A seguire:

  • l’industria (52,6% di irregolarità),
  • terziario (50,1%),
  • agricoltura (38,5%).

È al Sud inoltre che si concentra la più alta quantità di lavoratori in nero sul totale dei lavoratori interessati da irregolarità (media Sud:44%).

A livello regionale, gli indici più elevati sono stati rilevati in:

  • Calabria (59%),
  • Campania (45%),
  • Puglia (41%),
  • Molise (39%),
  • Basilicata (35%).

Nel rapporto tra numero lavoratori in nero e quello delle ispezioni con esito irregolare le percentuali più elevate a livello regionale sono state rilevate in:

  • Campania (60 lavoratori in nero per 100 ispezioni con esito irregolare),
  • seguita dalla Toscana (52%),
  • Calabria (48%).

Si conferma la tendenza a una diminuzione generale del lavoro nero per le donne, determinando una riduzione della quota femminile che dal 40% del 2019 passa al 30% del 2021, e si assiste conseguentemente ad una crescita della quota maschile di lavoro nero, che va dal 60% del 2019 al 70% nel 2021.

Sono dati che mettono in evidenza ciò che da sempre sosteniamo: più ispezioni, meno lavoro nero.

Meno lavoro nero, più sicurezza sul lavoro, aggiungiamo”.

Spiega Vincenzo Tortorelli della Uil:

“Riteniamo un buon lavoro quello che sta conducendo l’ispettorato, ma servono ancora più ispettori – almeno una decina subito in Basilicatae più ispezioni sul territorio e nelle aziende, perché, al netto dei controlli effettuati, tutte le regioni del Sud presentano altissimi tassi di irregolarità lavorativa e di lavoro nero.

Edilizia, terziario, industria continuano ad essere i settori dove più alto è il tasso di irregolarità lavorativa.

L’azione dell’attività ispettiva dovrà quindi continuare a tutela delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori di questi settori.

Il ruolo che può svolgere il corpo ispettivo, tutto, a tutela dei diritti, della salute, della sicurezza, delle lavoratrici e dei lavoratori, è fondamentale per restituire dignità al lavoro.

Da ultimo riteniamo che si debba ritornare alla vecchia prassi di incontri tra ispettorato e parti sociali, poiché pensiamo che più ci si confronti, migliori saranno le soluzioni per affrontare i problemi del nostro mercato del lavoro“.