Basilicata: “Tantissimi professionisti e operatori su cui lo Stato ha investito vedranno scadere i loro contratti”. Ecco cosa sta succedendo

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Uil Fpl Basilicata:

Tantissimi Operatori nei comuni della Basilicata che hanno in carico i beneficiari e i percorsi legati al Reddito di Cittadinanza, personale che ha sostenuto un regolare concorso e che lavorano da 24 mesi, vedranno entro il 31.12.2021 scadere i loro contratti.

Assistenti Sociali, Psicologi, Amministrativi, professionisti e operatori che erano stati assunti negli ultimi anni proprio per rafforzare l’infrastruttura dei Servizi per l’Inclusione, dopo anni di austerity e di Servizi Sociali territoriali con le piante organiche profondamente depauperati.

Il Pon Inclusione e il fondo di contrasto alla povertà introdotto insieme al REI avevano messo risorse sull’infrastruttura, che ora al contrario rischia di nuovo di implodere.

Dai vari comuni lucani arrivano “alert” di ogni tipo.

Da un momento all’altro mancherebbero tanti Assistenti Sociali professionisti e operatori specificamente formati su cui lo Stato ha investito e stanno già lavorando con le famiglie nelle periferie lucane e che, grazie al loro lavoro raggiungono appena a soddisfare il requisito di legge stabilito per i LEA (livelli essenziali di assistenza).

Sarebbe un disastro, occorre prorogare l’impiego di chi segue il Reddito di Cittadinanza e che contribuiscono al supporto del Servizio Sociale, specie in questi tempi post-pandemici in cui il disagio è emerso notevolmente.

Diversamente nel 2022 i provvedimenti di contrasto alla povertà, pur con i loro limiti, smetteranno di funzionare.

Occorre convocare un tavolo tra ANCI, Regione, Sindacati per delineare un percorso chiaro per queste figure e stabilizzarle lo chiediamo da tempo.

Sappiamo tutti cosa significa, in ottica di percorsi di inclusione, ricominciare daccapo ogni volta con persone di riferimento nuove, queste figure hanno contribuito ad evitare l’annoso disagio subito dalla popolazione che ha visto nell’arco degli anni l’alternarsi di operatori che non hanno garantiti la continuità degli interventi avviati dai progetti individualizzati di assistenza.

Se, pur intensificando i controlli e perseguendo chi se ne approfitta, vogliamo assicurare la continuità dei progetti di assistenza e accompagnamento previsti dalle misure di contrasto alla povertà, alle diseguaglianze e all’esclusione sociale, se al di là delle parole non vogliamo che l’erogazione del REDDITO DI CITTADINANZA si blocchi é pertanto, necessario, che si proroghino questi contratti e si convochi un tavolo regionale al fine di garantire a questi operatori il raggiungimento di un lavoro stabile e che garantisca alla popolazione un giusto supporto nell’affrontare le situazione di disagio, l’esigibilità dei diritti con professionisti competenti pronti a dare risposte”.