Basilicata, oltre 1000 i ragazzi e le ragazze registrati in meno nelle scuole lucane! Ecco i dettagli

In un comunicato stampa il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva, dichiara:

“Finalmente ci siamo. Ben 1617 alunni in meno registrati in Basilicata sono la vera emergenza per il futuro di questa nostra terra, su cui riflettere e verso cui reagire.

Vedere le scuole riaprire i battenti e le aule tornare a essere popolate da ragazzi e ragazze tra i banchi seppur distanziati è il più grande segnale di speranza e di ripartenza che ci possiamo augurare, dopo quasi due anni di pandemia e di didattica anche a distanza.

72.443 gli studenti che, in Basilicata, cominciano l’anno scolastico 2021/2022: di questi,

  • 45.193 della provincia di Potenza;
  • 27.250 di quella di Matera.

A tutti loro, ai Dirigenti, ai docenti, al personale amministrativo e ATA, i migliori auguri di un proficuo anno di lavoro, di studio e formazione.

L’auspicio è quello che con i green pass per accedere e le mascherine da indossare sempre siano pressoché annullati i rischi di altre quarantene e di chiusure che hanno duramente colpito la crescita sociale e culturale dei nostri giovani.

La scuola è il più grande investimento che si possa fare per il futuro delle nostre comunità.

Sono però 1617 i ragazzi e le ragazze registrati in meno nelle scuole lucane e dobbiamo riflettere.

Questa, oggi più che mai, è la vera emergenza per una popolazione regionale purtroppo sempre più anziana, per aree interne sempre più spopolate, per una terra sempre più privata di un pezzo di futuro che solo i giovani possono assicurare e costruire.

Quali siano le cause e i responsabili, analisi ne sono state fatte fin troppe, l’unica verità è questa: fino a che lavoro, servizi sociali e sanitari di alto livello e qualità della vita non miglioreranno, la Basilicata non invertirà mai questo trend negativo e rischia realmente l’estinzione nei prossimi anni.

Scommettere sul Mezzogiorno, utilizzare al meglio le nuove grandi opportunità della programmazione europea e del Pnrr sono forse oggi l’ultima partita da giocare, per mettere in campo politiche di sostegno alla famiglia e a vantaggio delle imprese che possano assumere qui e non far emigrare.

La strada maestra è connettere l’istruzione prima, la formazione poi, anche quella universitaria ma non solo, con il lavoro.

E’ ’unica possibilità che abbiamo per trattenere e/o attrarre nella nostra regione giovani, famiglie e speranza di crescita in vari settori, specie in quelli per i quali abbiamo una particolare vocazione.

Auguro, pertanto, un buon anno scolastico ai nostri giovani: continuate a scommettere sulla cultura, sulla conoscenza, sulla formazione personale.

Questo è l’unico ‘ascensore sociale’ da prendere al volo, possibilmente insieme a tanti amici ed amiche, con cui finalmente tornare a condividere dal vivo straordinari anni di crescita personale e collettiva, da trascorrere nella gioia e in sicurezza, con la consapevolezza che senza il sapere non c’è uguaglianza, non c’è una giusta società e senza che senza la scuola non c’è né futuro e nemmeno libertà”.