Basilicata: “i più poveri sono costretti a ridurre gli acquisti di beni essenziali per far fronte ai rincari”. La denuncia

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa dell’ADOC Basilicata.

Scrive il Presidente dott. Canio D’Andrea:

“L’inflazione, che com’è noto, colpisce duramente soprattutto i più poveri che sono costretti a ridurre gli acquisti di beni essenziali per far fronte ai rincari che oggi sfiorano il 30% anche se l’inflazione comunicata è del 12%.

Per dirla in soldoni, i cento euro di un anno fa ne valgono solo ottantotto oggi.

La crisi è mondiale, certo, ma le azioni che si possono mettere in campo, anche nella microeconomia del nostro piccolo territorio, possono dare qualche beneficio.

Secondo l’ADOC di Basilicata uno strumento utile a fronteggiare la crisi è la conoscenza dell’andamento dei prezzi.

E questa non è una trovata dell’ultimo momento dell’Associazione dei consumatori ma è una previsione di legge che fin dal 1927 si è posta il problema dell’aumento dei prezzi.

La legge n. 2421/1927 ha istituito la Commissione prezzi in tutti i capoluoghi di provincia proprio per monitorare l’andamento del costo dei beni e servizi essenziali.

Purtroppo, il Comune di Potenza ha, da tempo, disatteso a questa previsione di legge privando i cittadini di questo strumento.

Stessa situazione anche a Matera dove, sollecitati dall’Amministrazione Comunale, abbiamo chiesto l’avvio di un confronto ma ancora non siamo stati convocati. Stessa musica in tutti gli altri 129 municipi di Basilicata.

L’ADOC di Basilicata ritiene che conoscere l’andamento dei prezzi al consumo del nostro territorio sia uno degli strumenti per poter intervenire almeno per la salvaguardia delle persone più fragili: i pensionati, i disoccupati, ecc.

Quantomeno avere contezza delle variazioni di prezzo dei beni essenziali può portare ad attivare procedure di protezione per queste persone.

In questo scenario, disarmati e senza possibilità di interventi concreti, ci sentiamo sfiduciati.

Sfiduciati per la mancanza di considerazione in cui l’Amministrazione comunale tiene le Associazioni dei consumatori;

Sfiduciati per la poca lungimiranza e per la poca capacità di programmazione degli interventi di salvaguardia che lasciano proprio i più deboli esposti ai maggiori rischi di sprofondare nella povertà assoluta.

Sfiduciati per la pesantissima crisi economica che stiamo affrontando.

Come Associazione di consumatori vorremmo fare molto di più, aiutare, stimolare, sostenere ma siamo sempre di più isolati e spinti ai margini perché ci pare che i nostri allarmi e le nostre segnalazioni sono interpretate come lesa maestà e disturbo a chi gestisce la cosa pubblica.

Certo, questo modo di fare politica e di gestire il nostro territorio è ormai in ritardo su questa crisi, ma speriamo che almeno il manovratore si svegli in tempo, cambi modo di fare e soprattutto speriamo che questo terribile momento negativo sia di lezione e di stimolo per il futuro.

Ai tanti commercianti onesti va la nostra solidarietà per la forza con cui affrontano la crisi e continuano a fornire servizi ai consumatori.

A questi operatori economici ci rivolgiamo anche per avere un sostegno e per colpire gli speculatori che danneggiano tanto i consumatori quanto i commercianti onesti.

Non possiamo sostituirci alla politica, ma possiamo, certamente, stimolare un modo nuovo di affrontare i problemi.

Affrontare le difficoltà in modo collegiale, correggendo gli errori e indirizzando le attività di sostegno per primo verso i più bisognosi.

L’ADOC di Basilicata e tutti i volontari dell’associazione c’è speriamo che si uniscano a noi in tanti”.