Addio a Gianni Minà, giornalista e conduttore: “amava la cultura”

Mondo del giornalismo e della televisione in lutto.

È venuto a mancare, all’età di 84 anni, Gianni Minà.

A dare la notizia della sua morte è stata la famiglia:

Gianni Miná ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca.

Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari.

Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”.

Raggiunto dalla notizia il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha detto:

“Perdiamo un giornalista originale, attento e mai banale, un uomo che amava la cultura. Ciao Gianni”.

Gianni Minà è stato un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano.

Collaborò con quotidiani e settimanali italiani e stranieri, realizzò centinaia di reportage per la Rai, ideò e condusse programmi televisivi, girò film documentari su Che Guevara, Muhammad Ali, Fidel Castro, Rigoberta Menchú, Silvia Baraldini, il subcomandante Marcos, Diego Armando Maradona.

Minà fu editore e direttore della rivista letteraria Latinoamerica e tutti i sud del mondo dal 2000 al 2015: fu anche direttore della collana di Sperling & Kupfer Continente desaparecido, dedicata a realtà e autori latinoamericani.

Pubblicò numerosi libri sull’America Latina.

Nel 2003 fu eletto nell’assemblea della SIAE e fece parte del comitato che ideò e realizzò Vivaverdi, la rivista degli autori italiani.

Nel 2007 ricevette il Premio Kamera della Berlinale per la carriera, il più prestigioso premio al mondo per documentaristi.

Ci stringiamo al dolore della famiglia per questa terribile perdita.