Basilicata: nuova interdittiva antimafia nei confronti di una società! I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Prefetto di Potenza:

“Prosegue senza pause l’attività di prevenzione amministrativa antimafia portata avanti dal Prefetto di Potenza Michele Campanaro, con il supporto strategico del Gruppo Interforze Antimafia.

Il Rappresentante del Governo ha, infatti, firmato stamane una nuova interdittiva antimafia nei confronti di una società con sede legale nel capoluogo, operante nei settori dell’estrazione, fornitura e trasporto terra e materiali inerti, noli a freddo di macchinari, fornitura di ferro lavorato e noli a caldo.

Il provvedimento è stato adottato nei confronti di una società attiva in un settore esposto a rischio di condizionamento e di permeabilità da parte di segmenti criminali, a seguito delle verifiche avviate sulla richiesta di inscrizione nella c.d. White list.

Gli esiti dell’istruttoria, con le valutazioni del Gruppo Interforze Antimafia della Prefettura, hanno consentito di accertare l’esistenza di elementi sintomatici di un pericolo di infiltrazione mafiosa, con possibile condizionamento delle scelte imprenditoriali, considerata la contiguità con altra ditta colpita da analogo provvedimento interdittivo.

“Il funzionamento del sistema prefettizio della prevenzione antimafia risulta assolutamente centrale e fondamentale per garantire ordine pubblico economico e buon andamento della Pubblica Amministrazione.

E’ importante tenere la guardia sempre alta per scongiurare le infiltrazioni criminali nel sistema economico legale lucano e, per questo, ringrazio particolarmente il Gruppo Interforze Antimafia per il prezioso lavoro che conduce quotidianamente, rafforzato ulteriormente dopo la sigla, esattamente un anno fa, dell’Accordo di collaborazione con la locale Procura Distrettuale Antimafia”, le parole del Prefetto Campanaro a margine della firma dell’ultimo provvedimento interdittivo, che si aggiunge alle quattro misure amministrative antimafia adottate nel corrente anno (sono complessivamente 64 da gennaio 2022)”.