È stata presentata ieri in anteprima al Festival dell’Economia di Trento l’edizione 2025 degli Indici Generazionali del Sole 24 Ore.
Da cinque anni queste classifiche misurano, su base territoriale, le risposte dei territori italiani alle esigenze specifiche di tre fasce generazionali considerate fragili e allo stesso tempo strategiche: bambini, giovani e anziani.
Ogni indice è costruito su 15 indicatori che analizzano servizi, opportunità e condizioni di vita e salute, sulla base di dati statistici forniti da fonti ufficiali.
I risultati di quest’anno destano particolare preoccupazione per quanto riguarda la qualità della vita dei bambini nella provincia di Matera, che si colloca al 90° posto nella graduatoria nazionale.
Tra i fattori che hanno pesato maggiormente su questo risultato vi sono:
- Spesa sociale per famiglie e minori: 96° posto;
- Verde attrezzato per bambini: 91° posto;
- Retta della mensa scolastica: 90° posto;
- Edifici scolastici con mensa: 95° posto;
- Indice sport e bambini: 100° posto;
- Bambini che hanno usufruito dei servizi comunali per l’infanzia: 91° posto.
Questi dati mettono in luce gravi carenze nei servizi e nelle infrastrutture dedicate all’infanzia.
Tuttavia, ci sono anche alcuni elementi positivi: Matera si posiziona all’11° posto per le relazioni sociali tra i bambini e al 7° posto per i progetti legati al PNRR per l’istruzione, segnali di una certa vivacità in ambito sociale ed educativo.
La situazione appare invece più equilibrata per le altre fasce d’età: Matera occupa il 37° posto per quanto riguarda la qualità della vita dei giovani e il 64° per quella degli anziani.
Gli indici generazionali, al netto di alcuni exploit, restituiscono dinamiche ormai consolidate nella “distribuzione” territoriale del benessere.
Come spiegato dal sole24ore, quasi sempre, infatti, il Sud si trova in coda alla classifica: le ultime 20 posizioni dei tre indici sono occupate in gran parte da province meridionali (19 su 20 nei bambini, 15 su 20 negli anziani e 10 su 20 nei giovani).
Gli indici generazionali, nati come progetto sperimentale nel 2021, si arricchiscono quest’anno di nuovi parametri e consolidano un metodo di analisi che, pur limitato dalla scarsità di dati territoriali specifici, cerca di offrire un quadro sempre più completo delle condizioni di vita delle diverse generazioni.
La Qualità della vita per fasce d’età del Sole 24 Ore rappresenta, da alcuni anni, un’utile bussola per fare il punto sulle fragilità di un Paese in piena crisi demografica, dove sempre più spesso si invoca la necessità di un patto generazionale che – anche attraverso i fondi del Pnrr – raccolga investimenti per lo sviluppo e il futuro dell’Italia.
Le tre graduatorie verranno incluse, a fine anno, nella 36esima edizione della Qualità della vita.