METALLI PESANTI NEI CIBI LUCANI: OGGI PINUCCIO DI STRISCIA LA NOTIZIA IN PROVINCIA DI MATERA!

Oggi pomeriggio l’associazione lucana “Cova Contro”, presieduta dall’attivista Giorgio Santoriello e impegnata nella lotta per la difesa dell’ambiente, ha organizzato un incontro per affrontare  i temi legati all’inquinamento in Basilicata.

L’appuntamento è alle ore 19:00 in Via Roma a Pisticci (Matera).

Al convegno “Il debito ecologico di Pisticci”, parteciperà anche Alessio Giannone (in arte Pinuccio di Stridcia la Notizia), affiancato l’oncologo Antonio Marfella e dallo stesso Santoriello.

Nel corso del dibattito sarà fatta luce sulle analisi pubblicate, lo scorso 5 Luglio dall’associazione lucana “Cova Contro”, provenienti da un allevatore di Corleto Perticara (Potenza), analisi già inviate in originale all’Autorità Giudiziaria.

Nella nota dell’Associazione si legge:

Dopo gli idrocarburi nel miele, ed i metalli pesanti in carni e latte ovino, aggiungiamo al mosaico della filiera lucano-saurina un altro tassello: in un campione di formaggio ovino-caprino di media stagionatura e privo di trasformazioni o confezionamenti industriali di sorta, ed applicando la medesima metodica d’analisi usata per la ricerca degli idrocarburi totali nei suoli, quindi trattando l’alimento come rifiuto, il laboratorio ha rilevato nel campione:

  • 457 mg/kg di idrocarburi pesanti e zinco a 41,5 mg/kg. Il secondo valore è tipico dei formaggi, ma gli idrocarburi no. Immaginate che con la medesima metodica si ricercano gli idrocarburi nei suoli, ove il primo limite di legge è a 50 per i suoli ad uso verde pubblico, quindi se il campione fosse stato suolo sarebbe stato pesantemente contaminato.

La metodica ovviamente non è accreditata, ma dimostra come gli inquinanti dannosi anche per la salute, di fatto, non rientrino nei controlli/metodiche di routine svolte per i controlli alimentari, ed il non accreditamento più che a discapito della credibilità dell’analisi privata, va a discapito della credibilità dei controlli pubblici. Immaginate che una metodica studiata per analizzare suoli e rifiuti abbia meno “sensibilità o precisione” nei controlli riservati agli alimenti?

 Se così fosse cosa troveremmo in questi alimenti se i medesimi campioni fossero sottoposti a metodiche di ricerca più approfondite e costose come la spettrofotometria o la spettroscopia NMR?

Aspettiamo da settimane risposte dalle autorità, su questi estesi riscontri da idrocarburi, e non solo, negli alimenti lucani.

In aggiunta in una sorgente di Corleto Perticara, non lontana dall’area del pozzo Tempa Rossa 1, i tensioattivi totali rilevati raggiungono i 0,22 milligrammi ( non microgrammi ) per litro, nonostante la sorgente sgorghi in aperta campagna ad 1 km sul livello del mare. Sostanze tipiche di scarichi civili o attività industriali in acque sorgive montane.

I controlli, se così possiamo definirli, sono volutamente frammentari, incompleti e superficiali, perchè nonostante tutti gli impatti attestati e prevedibili, il business petrolifero deve proseguire, ma a quale prezzo?

Per quanti anni le autorità penseranno di poter continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto o i veleni in pancia?”

Le analisi diffuse sono state realizzate grazie ai contributi dei cittadini e nell’incontro di oggi l’associazione rinnoverà l’invito a donare fondamentale per poter proseguire privatamente in quest’azione atta alla difesa del territorio e delle persone.

Di seguito la locandina dell’incontro di oggi: