Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa del senatore Arnaldo Lomuti:
“La pandemia ha evidenziato drammaticamente le poche luci e le tante ombre che caratterizzano il Sistema Sanitario della Basilicata.
Certo i deficit di programmazione vengono da lontano e non era certo semplice affrontarli ma se la politica sceglie di non avere un disegno dettagliato sul necessario cambiamento di un sistema sanitario già nella precedente consiliatura al collasso e preferisce non affrontare i nodi limitandosi a gestire le situazioni emergenziali in modo pasticciato e approssimativo i risultati non possono che essere deludenti.
Nelle prime fasi della pandemia al decisionismo responsabile del Governo Nazionale la Regione ha risposto con il cerchiobottismo affrontando alcune questioni solo quando le scadenze obbligavano ad assume le decisioni.
Dunque oltre agli affanni nella gestione pandemica che sono stati drammatici nella totale impreparazione del primo mese e sono tornati drammatici durante la seconda ondata per l’incapacità di mettere mano ad un diverso disegno organizzativo si sono aggiunte le decisioni assunte con il lancio della monetina su alcune strutture Ospedaliere solo così si spiega la destinazione ad Ospedale Covid del pod di Venosa con la delocalizzazione di tutte le attività ambulatoriali e la stessa destinazione per il pod di Chiaromonte (PZ) con il mantenimento di tutte le attività.
La cosa più grave è che la Regione ha voluto così rimediare ai suoi ritardi nel non aver saputo individuare a tempo debito le strutture dove collocare i pazienti Covid meno gravi che non potevano trovare accoglienza nell’Ospedale di Potenza ed in quello di Matera come il Governo chiedeva da inizio pandemia facendo prima intasare le strutture per poi correre in drammatico ritardo e senza criterio al riparo.
Ma esiste anche un’onda lunga del Covid in Basilicata in quanto, come tutti i cittadini sanno benissimo per le difficoltà che ancora oggi a emergenza quasi conclusa incontrano per ottenere le stesse prestazioni in regime ambulatoriale o di ricovero che ricevevano ante-Covid, le strutture sanitarie hanno abbassato i loro standard durante l’epidemia e non sono mai tornate ad erogare le stesse prestazioni.
Basti pensare alle difficoltà degli screening oncologici che nonostante gli appelli reiterati di forze sociali e sindacali continuano ad attraversare un momento di grave difficoltà senza che si intraveda alcuna possibile soluzione.
Se non ci si ripiega seriamente su un progetto sostenibile per riportare i servizi sanitari della Basilicata in una condizione accettabile ogni ragionamento sul futuro comprese le opportunità del PNRR rischiano di trasformarsi in un enorme spreco di risorse.
Si esca dal gioco delle parti e ci si metta a lavorare tutti insieme con obiettivi condivisi e certi per restituire diritti fondamentali alla collettività altrimenti continuerà a prevalere la profonda sfiducia della gente verso le istituzioni.
Se si vuole avviare un percorso serio di collaborazione e concertazione rinunciando alla solita politica degli annunci noi ci siamo”.