Il Commissario Prefettizio del Comune di Matera, dott. Ruperto, ha chiesto alla Regione Basilicata di autorizzare la delocalizzazione dell’intervento di realizzazione della sede di Polizia Locale e Protezione Civile (Centro Operativo Misto), su un immobile inutilizzato (da ristrutturare) collocato a Serra Rifusa, salvando così l’architettura del “Centro Residenziale Studentesco” di Via Lazazzera dalla sua prevista demolizione.
Sembra così giungere a conclusione positiva una vicenda urbanistica, che INU ed Associazione Olivetti avevano portato all’attenzione dell’opinione pubblica nel gennaio scorso, con due comunicati stampa (“Salvare il Centro Residenziale Studentesco”) che avevano raccolto diffuse adesioni nella comunità materana, e riscontro anche nel Commissario Prefettizio, al quale abbiamo indirizzato una circostanziata lettera a riguardo.
A queste iniziative si è poi affiancato il puntuale approfondimento della qualità architettonica dell’edificio dell’ex-Casa dello Studente, fatto dalla Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata che ha confermato le valutazioni fatte dalle nostre Associazioni.
L’Edificio è stato:
- inserito nel “Censimento delle Architetture Italiane dal 1945 ad oggi”;
- promosso dal MIC quale “Opera d’architettura progettata da figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale” (arch. Baldoni – Lamacchia);
- pubblicato nella monografia di L. Acito: “Matera, Architetture del Novecento”.1990-2000”, quale “esempio dell’architettura ‘brutalista’ che a Matera, nei primi anni settanta, ha caratterizzato gli edifici pubblici più importanti della città, tra cui il nuovo Municipio ed il Palazzo di Giustizia, progettati dallo stesso arch. Vincenzo Baldoni e dall’ing. Piergiorgio Corazza.
INU spiega:
“Di qui parte proprio la valutazione espressa di non assoggettabilità a demolizione dell’edificio Ex-Casa dello Studente in Via Lazazzera che, oltre ad essere una significativa architettura materana degli anni ’70, è testimonianza di un modo di fare architettura “moderna” nella città, che rispondeva alle richieste dei movimenti studenteschi di quegli anni in termini di “diritto allo studio”.
Ora la Regione Basilicata dovrà confermare questa scelta di “delocalizzazione” degli Uffici della Polizia Locale e Protezione Civile, e di “salvaguardia” dell’Ex-Casa dello Studente: siamo fiduciosi in un esito positivo, anche perché paiono esserci i tempi tecnici necessari per avviare comunque l’intervento nel rispetto dei tempi previsti dal finanziamento disponibile.
Nello stesso tempo ci preme sottolineare l’importante segnale di disponibilità all’ascolto delle istanze provenienti dalla società civile, dato dalla gestione Commissariale del Comune di Matera, e del conseguente approfondimento delle motivazioni delle stesse, che ha condotto ad una ragionevole (ed utile per la città) soluzione del problema emerso.
Un esempio di “trasparenza” e “coinvolgimento” dei cittadini sulle scelte che incidono significativamente sulla qualità storicizzata della città contemporanea.
Sarà compito ora della nuova Amministrazione che tra poche settimane si insedierà, portare a compimento la questione, anche sotto il profilo della individuazione di una destinazione compatibile per l’Ex-Casa dello Studente: operazione anch’essa urgente per arrestarne l’incipiente degrado funzionale.
A tale riguardo, le nostre Associazioni hanno già proposto di farne una “Casa della Cultura”: moderno “spazio polifunzionale” in grado di ospitare (anche in forme di cogestione) attività culturali associative, giovanili sopratutto, spazi di co-working, spazi mostre, convegni, ecc: luogo di confronto e di dibattito culturale che sostenga appunto quel suo ruolo di “capitale culturale”.
Rispondendo in tal modo ad una delle carenze ed esigenze più sentite da parte degli operatori e delle associazioni che lavorano nel settore dell’animazione e produzione culturale: operatori alle prese tutti i giorni con la parossistica ricerca di spazi e luoghi ove svolgere le proprie attività, costituenti uno dei pilastri strategici di sostegno e crescita della filiera culturale della nostra città.
Si realizzerebbe così una infrastruttura culturale di importanza fondamentale, per una città che aspira a divenire “Città d’Arte e Cultura””.
Ecco una bozza del progetto proposto.