Coronavirus Basilicata, scuola: studenti vogliono più impegno per la riapertura! Ecco le proposte per un rientro in sicurezza

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Rete degli Studenti Medi di Basilicata:

“La diffusione del Covid-19 non accenna ad arrestarsi nemmeno in Basilicata; questo accentua la discussione sulle condizioni pietose in cui versa il sistema della sanità pubblica lucana e sull’incapacità del governo regionale di gestire la questione pandemica, unita ai tanti problemi già presenti.

A pagare lo scotto sono, tra i tanti, anche le studentesse e gli studenti che, ancora una volta, sono costretti alla DAD e privati dei momenti di socialità e di dibattito caratteristici della scuola.

Niente infatti è stato fatto dall’intera classe dirigente regionale per garantire un rientro in sicurezza e ancora una volta dobbiamo sottolineare come i problemi che oggi viviamo sono stati per mesi accantonati come se non si fosse coscienti delle condizioni in cui la Regione versa.

Ci troviamo dinanzi all’esempio più chiaro dell’incapacità politica e organizzativa del governo regionale.

A nulla sono servite le lettere inviategli, a nulla le richieste, a nulla le proposte: in quattro mesi infatti non è stato possibile interloquire ed avere un confronto con l’Istituzione Regionale.

Questo dimostra, a parer nostro, il completo disinteresse in merito alla questione e rende lampante il pensiero diffuso che le decisioni sulla scuola si possano prendere senza tenere in considerazione chi la scuola la vive.

Dai tamponi, fino ai trasporti, la Rete degli Studenti Medi della Basilicata ha prodotto questo documento per portare, per l’ennesima volta, agli occhi delle Istituzioni le posizioni delle studentesse e degli studenti.

Abbiamo bisogno di tornare nelle nostre scuole, abbiamo bisogno di continuare a lavorare seriamente per il nostro futuro, vogliamo farlo responsabilmente, seguendo le regole, difendendo i più deboli, ma non sopportiamo ancora
di vederci ignorati, di veder stralciato il patto intergenerazionale per incompetenza o disinteresse.

Pertanto non vogliamo negare il crescere esponenziale della pandemia in Basilicata, ma sentiamo il dovere di condannare le varie decisioni tardive, chiedendo maggiore impegno per la riapertura delle scuole per le studentesse e gli studenti lucani.

E allo stesso tempo chiediamo maggiore condivisione delle decisioni con la comunità studentesca che non è più disposta ad essere chiamata solo a subire le decisioni dall’alto.

1) Tracciamento e tamponi

Tra le diverse misure che le studentesse e gli studenti lucani chiedono a gran voce alle Istituzioni non può mancare, in pieno contesto pandemico, l’attenzione alle misure di tracciamento.

Scorgiamo negligenza da parte della Regione Basilicata nel mettere a disposizione i mezzi adeguati per la prevenzione e il contenimento dei contagi.

Prima la proposta di testare tutte le studentesse e gli studenti dei capoluoghi di provincia, poi silenzio pratico in seguito all’ammonimento della CPS Potentina e del Sindacato Studentesco, che chiedeva, invece, un’indagine diffusa.

Ma davanti ai pochi riscontri tornati dalle istituzioni regionali pochi comuni virtuosi hanno provveduto a procedere con campagne di screening locali, spesso pressati dagli stessi studenti, come è accaduto a Venosa, dove ci siamo battuti con l’amministrazione per salvaguardare allo stesso tempo i nostri diritti alla salute e allo studio.

Riteniamo inoltre importante, di pari passo con uno screening diffuso e periodico, nei tempi consigliati dagli esperti, installare nelle varie aziende sanitarie locali del territorio un’attività di tracciamento dedicata esclusivamente ai contagi scolastici, per permettere un’applicazione rapida ed efficace delle misure di contenimento.

Solo così potremo evitare il diffondersi del virus tra gli studenti e i lavoratori della scuola.

2) Trasporti

In secondo luogo è il caso concentrarci sulla tematica dei trasporti, da sempre uno dei punti cardine della nostra attività politica, in quanto problema endemico della nostra regione che causa arretratezza in tutti i settori e che rende poco accessibile il diritto allo studio.

La Rete degli Studenti Medi della Basilicata, con i rappresentanti degli studenti di tutta la regione, ha compilato l’inchiesta “Ripartiamo!” per rendere pubblico un lavoro che dura dall’inizio di quest’anno scolastico, da quando, per la prima volta è stata messa a rischio la nostra permanenza all’interno del mondo della scuola.

Abbiamo evidenziato le falle strutturali chiedendo un confronto con le istituzioni per riuscire a risolvere le principali criticità che un sistema decadente imponeva alla vita degli studenti riportando le testimonianze di chi vive quotidianamente il sistema di TPL.

Le indagini svolte hanno dimostrato come, dall’inizio dell’emergenza sanitaria non siano stati apportati cambiamenti in maniera concreta al sistema dei trasporti, nonostante i problemi connessi al sovraffollamento nei mezzi si siano intensificati a causa del necessario distanziamento sociale che è ormai strettamente connesso con il diritto imprescindibile alla salute e alla sicurezza individuale e della comunità.

Una situazione già critica nell’era della normalità, è stata immensamente stressata dalla quotidianità pandemica.

Riportiamo anche i danni a lungo termine che la mancanza di efficienza nei servizi, ha sulla popolazione lucana, essendo la Basilicata vittima di un inarrestabile spopolamento da decenni, causato dalla costante emorragia di giovani che per lungo tempo nella loro terra natale non sono stati considerati.

L’investimento sui trasporti, oltre al prevenire una situazione di emergenza aggravata, può essere ritenuto un tassello
dell’intervento necessario al miglioramento della vivibilità della Basilicata.

In connessione al problema principale del sovraffollamento (che riteniamo di primo piano, poiché quello più sofferto dalla popolazione), c’è quello della mancanza di corse o di tratte di collegamento tra i vari paesi. Tutte queste problematiche addizionate condensano gli studenti, che sono tra la cittadinanza i maggiori utenti del TPL, nello stesso mezzo e dimostra come si potrebbe partire da investimenti mirati per risolvere il grave malfunzionamento di tutto il sistema.

3) Edilizia e spazi scolastici

Infine le studentesse e gli studenti lucani si trovano a dover denunciare come sia critica, tra i numerosi problemi che riguardano le strutture scolastiche, la struttura profonda che compone la nostra scuola.

L’emergenza Covid ha fatto emergere una scuola italiana in seria difficoltà con la digitalizzazione di base, poco flessibile rispetto ad una didattica non tradizionale, e soprattutto incapace di trovare una soluzione che soddisfi al meglio le esigenze di studenti e docenti.

Inoltre la mancanza di locali, con aree sufficientemente grandi per rispettare le normative anti-contagio tramite un adeguato distanziamento tra i banchi, non permette alle autorità scolastiche di ospitare in presenza intere classi, sperimentando chimere che, tra presenza e remoto, rendono inimmaginabile una prosecuzione delle attività didattiche in grado di valorizzare gli studenti e le studentesse.

Altra vittima del covid nel nostro territorio è infine lo svolgimento dell’attività laboratoriale, spesso già in difficoltà in strutture non aggiornate o pienamente sicure, ora in DDI quasi completamente dimenticata.

Questa situazione priva le studentesse e gli studenti di una parte fondamentale del loro percorso di studi, una situazione inammissibile.

E’ pertanto necessario anche in questo campo un intervento mirato, di lunghe vedute, che consenta a tutti e tutte di portare avanti i propri studi senza particolari criticità e che renda le scuole lucane dei centri all’avanguardia per quanto riguarda i laboratori scolastici.

La Basilicata cresce solo se crescono i nuovi cittadini, la Basilicata si evolve solo se i nuovi cittadini si istruiscono.

Le studentesse e gli studenti lucani, oggi come in futuro, vanno sostenuti, agevolati, ascoltati, secondo una visione di prospettiva nella quale loro tra qualche anno saranno i protagonisti della società e dell’economia lucana; la rinascita lucana deve partire dai giovani e questi devono essere messi in condizione di poter prendere parte a questo cambiamento.

Pertanto ci mettiamo a disposizione per discutere e confrontarci sulle tematiche presentate con l’Istituzione regionale, così da riuscire a lavorare insieme alla ripartenza della scuola e della Basilicata tutta”.