“I poli ospedalieri di Matera e Policoro subiranno drastici tagli”. A dirlo…

Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato, a nome del Consigliere Perrino:

“Nonostante le scomposte dichiarazioni da parte dei vertici dell’ASM di Matera sui dubbi da noi sollevati sull’indebolimento dell’ospedale di Matera, continuano ad arrivare segnali poco incoraggianti sullo stato di salute della sanità materana.

L’ASM ha diramato delle comunicazioni interne con le quali annuncia una rimodulazione delle attività per garantire ai dipendenti la fruizione delle ferie.

Ed è così che dal 15 Luglio al 31 Agosto i poli ospedalieri di Matera e Policoro subiranno drastici tagli e riprogrammazioni.

L’attività operatoria a Matera, ad esempio, sarà ridotta del 30/50% fino alla fine di Agosto.

Tagli anche per chirurgia generale, ostetricia, ginecologia e la radiologia interventistica e per gran parte delle attività ambulatoriali.

Un’estate caldissima per i cittadini materani che farebbero meglio a non ammalarsi nei prossimi giorni.

Sono chiarissime le direttive della dirigenza.

Un passaggio di una nota del 19 Luglio recita esplicitamente:

“Si chiede inoltre alle SS-LL la massima collaborazione nel limitare il numero dei ricoveri potenzialmente inappropriati aumentando la capacità di filtro del Pronto Soccorso, utilizzando al meglio le valutazioni interne ed i letti di OBI”.

È evidente che, se da un lato si indebolisce in maniera massiccia l’assistenza ai pazienti, dall’altro, si carica di responsabilità eccessive il personale che dovrà coprire i turni durante il periodo estivo.

Appaiono comprensibili le critiche espresse dalla FIALS di Matera che stigmatizzano la tempistica del provvedimento senza alcuna programmazione preventiva.

Un segnale preoccupante che ancora una volta pone seri interrogativi sul futuro della sanità materana.

È nostro dovere chiedere all’assessore Leone precisi impegni sul pronto ripristino dell’assetto organizzativo dopo il 31 Agosto 2019, ultimo giorno di validità della direttiva dell’ASM.

Questo modo di gestire i presidi di cura per i cittadini è a dir poco sconcertante”.