Coronavirus: ecco i dati sull’indice di contagio nazionale e la situazione in Basilicata

Incide Rt stabile a 1,56, mentre l’incidenza settimanale sale ancora e arriva a 68 casi per 100 mila abitanti.

È quanto emerge dall’ultimo  monitoraggio Iss-Ministero della Salute.

La settimana scorsa l’indice di trasmissibilità era a 1,57, mentre l’incidenza settimanale era a 58 casi per 100 mila abitanti.

“L’incidenza settimanale a livello nazionale evidenza un forte aumento dei casi diagnosticati” e “tutte le Regioni/PPAAA sono classificate a rischio epidemico moderato”, si legge nel report.

Si rivela:

“L’attuale impatto della malattia COVID-19 sui servizi ospedalieri è limitato, tuttavia i tassi di occupazione e numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in lieve aumento.

La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica.

La circolazione della variante delta è ormai largamente prevalente in Italia.

Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed associata ad aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in paesi con alta copertura vaccinale”.

Iss e Ministero sottolineano:

“Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità.

È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”.

Nel periodo 14–27 luglio 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56 (range 1,25– 1,82), stabile rispetto alla settimana precedente e chiaramente al di sopra della soglia epidemica.

Si osserva una diminuzione dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1.24 (1.18-1.32) al 27/7/2021 vs Rt=1.46 (1.38-1.55) al 20/7/2021) che si mantiene tuttavia al di sopra della soglia epidemica.

Tutte (21) le Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato, secondo il DM del 30 Aprile 2020, questa settimana.

Nessuna Regione/PPAA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in leggero aumento al 3%, con il numero di persone ricoverate in aumento da 189 (27/07/2021) a 258 (03/08/2021).

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 4%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 1.611 (27/07/2021) a 2.196 (03/08/2021).

Sedici Regioni/PPAA riportano allerte di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.

Aumenta il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (12.683 vs 10.076 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti aumenta leggermente (30% vs 28% la scorsa settimana).

Invece, rimane stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% vs 46%).

Infine, il 24% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.

Nella settimana dal 28 luglio al 3 agosto in Basilicata, secondo quanto emerge dalle rilevazioni e dall’analisi della Fondazione Gimbe sulla situazione dell’epidemia:

“Si registra una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100 mila abitanti (138) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (80,7 per cento) rispetto alla settimana precedente.

Sono sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti covid-19.

La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 51,1 per cento (media Italia 56 per cento) a cui aggiungere un ulteriore 14,8 per cento (media Italia 9,5 per cento) solo con prima dose.

La popolazione over 60 che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 10,1 per cento (media Italia undici per cento) e che la popolazione 12-19 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari a 58,9 per cento (media Italia 63,4 per cento)”.