Coronavirus Italia, indice di contagio nazionale: ecco gli ultimi dati del monitoraggio

L’incidenza settimanale del Covid a livello nazionale continua ad aumentare: 1988 ogni 100.000 abitanti a fronte di 1669 ogni 100.000 abitanti.

Nel periodo 22 dicembre 2021 – 4 gennaio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,56, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente e ben al di sopra della soglia epidemica.

È in leggera diminuzione invece l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero.

Questa analisi emerge dai dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia di Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 17,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 gennaio) contro il 15,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio).

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 27,1% contro il 21,6%.

Raddoppia il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione.

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in forte diminuzione (13% vs 16% la scorsa settimana).

È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 50%) ed aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (39% vs 34%).

Sono 13 le Regioni e Province autonome che risultano classificate a rischio alto, di cui 3 a causa dell’impossibilità di valutazione, 8 quelle che risultano classificate a rischio moderato, secondo il decreto ministeriale del 30 aprile 2020.

Tra queste, cinque Regioni sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto, secondo il DM del 30 aprile 2020.

Quasi tutte le Regioni riportano almeno una singola allerta di resilienza.

Dieci Regioni riportano molteplici allerte di resilienza.

La Valle d’Aosta, che si prepara a passare in zona arancione, registra questa settimana l’incidenza più alta di casi Covid-19, toccando il valore di 3087,3 casi per 100mila abitanti.

Seguono la Liguria con un valore di 2845,7 casi per 100mila, e l’Emilia-Romagna che registra 2783,7 casi per 100mila.