Oggi, Lunedì 4 Agosto alle ore 18:00, negli spazi ipogei di AquaMater (Recinto Muro n. 1), si inaugura l’installazione “Extinction” firmata dall’artista di fama internazionale Max Papeschi alla presenza di Antonio Calbi, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi e curatore del progetto insieme a Stefania Morici.
Il progetto è realizzato con la collaborazione dell’APT Basilicata.
L’opera, che trasforma gli spazi materani in uno scenario sospeso tra archeologia, cultura pop e impegno civile, invita il pubblico a confrontarsi con i temi attuali dell’autodistruzione, della guerra e della crisi ambientale.
Paventando un futuro in cui la specie umana si è estinta e il pianeta Terra è ridotto a mero reperto cosmico, Papeschi mette in scena un esercito di 48 sculture monumentali: guerrieri in terracotta dal corpo ispirato agli antichi guardiani dell’imperatore cinese Qin Shi Huang, ibridati con la testa di uno gnomo da giardino, icona popolare delle nostre mitologie domestiche.
Il progetto nasce da una prospettiva “aliena”, quella di improbabili archeologi intergalattici che, captando segnali digitali deteriorati del nostro pianeta scomparso, tentano di ricostruire la storia umana tra errori e paradossi.
L’installazione, tra ironia e inquietudine, si fa amara riflessione sui danni irreversibili dei conflitti, dalla distruzione di città e culture alle minacce nucleari contemporanee, e sul progressivo impoverimento culturale che rischia di trasformare i “nani” in “giganti”, come recita l’aforisma di Karl Kraus.
La tappa materana di “Extinction” – dopo le esposizioni al Palazzo delle Stelline di Milano, all’Aeroporto di Malpensa, al Teatro degli Arcimboldi e all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi – coinvolge oltre ai Sassi anche il pozzo seicentesco di Salandra e la Torre Normanna di San Mauro Forte, stringendo un forte legame tra memoria locale e destino planetario.
Dichiara il DG Apt, Margherita Sarli:
«Un viaggio nell’arte che affronta, con sguardo visionario e tagliente, le grandi emergenze del nostro tempo e il valore insostituibile della cultura della pace Calbi ha voluto fortemente portare in Basilicata questo progetto per aprire un dialogo tra patrimonio culturale, attualità e capacità attrattiva del nostro territorio e lanciare anche dalla nostra terra una riflessione potente sul valore della cultura e sulla sua riconoscibilità».